Tanja Fajon e Massimiliano Fedriga hanno sottoscritto l'importante e innovativo atto che ,a partire dal prossimo anno, in concomitanza all'evento GO2025!, svilupperò un sistema di mobilità sostenibile tra Slovenia ed Italia.
L'incontro è stato però un'occasione per discutere anche di altri temi, come la collaborazione tra le protezioni civili dei due Paesi, la volontà di espandere la cooperazione in ambito sanitario, la tutela ambientale che non può prescindere dall'attenzione di entrambi i governi nazionali; è stata lanciata, inoltre, l'idea di chiedere, coinvolgendo anche l'Austria, l'organizzazione congiunta delle Olimpiadi invernal del 2034, fino ad arrivare alle questioni dei controlli ai confini e del seggio garantito ad un esponente della Comunità slovena presso il Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia.
Su questo tema queste le parole della Ministra Fajon: "Sono molto soddisfatta, ritengo che abbiamo ricevuto sufficienti garanzie, da parte del Presidente Fedriga, che la Regione Friuli-Venezia Giulia vada nella direzione, per noi giusta, di sviluppare una riforma per assicurare alla Comunità slovena una rappresentanza garantita nel Consiglio regionale.
Questo è estremamente importante per la nostra minoranza; sono già iniziati i primi preparativi della legge ed oggi ho accolto con favore la disponibilità che ho visto in questo senso, con un chiaro messaggio del Governatore in favore di una rappresentanza per la Comunità slovena".
Questa invece l'opinione di Fedriga sulla questione della rappresentanza slovena in Consiglio regionale: "Vedo come soluzione la possibilità di garantire l'elezione di un rappresentante della minoranza non come oggi, che deve essere collegato ad una forza politica nazionale italiana, ma possa essere autonomo, cioè un rappresentante che possa effettivamente rappresentare la comunità e non un partito".
Il governatore del FVG ha parlato anche dei controlli ai confini tra Italia e Slovenia: "Da quando sono iniziati, la volontà comune è che i controlli al confine non ci siano. Oggi, purtroppo, le tensioni che ci sono in Medio Oriente rischiano di condizionare la Rotta balcanica ed ovviamente la possibilità di mantenere aperti i confini, perché sulla Rotta balcanica ricordo le preoccupazioni nate a livello europeo per la possibile presenza di fondamentalisti o comunque persone pericolose. Mi auguro, ovviamente, che il prima possibile si possa ritornare alla sicurezza e quindi anche ad un'apertura dei confini perché è fondamentale per le nostre popolazioni e per le nostre comunità".
Davide Fifaco