Un vero e proprio trionfo quello di Massimiliano Fedriga in Friuli-Venezia Giulia, che si riconferma governatore doppiando, per preferenze, il candidato del centrosinistra, Massimo Moretuzzo. Con oltre il 60% dei voti il candidato del centrodestra ottiene dunque un altro quinquennio alla guida della Regione.
Interessante rilevare come Fratelli d'Italia, Lega e la lista dello stesso Fedriga abbiano ottenuto quasi gli stessi voti ed insieme superino abbondantemente il 50%. Forza Italia si attesta tra il 6 e 7%, Autonomia Responsabile di Tondo sotto il 2%.
Il principale avversario di Fedriga, Massimo Moretuzzo, sostenuto dal centrosinistra, si ferma attorno al 30% delle preferenze, con il Partito Democratico che non registra nessun effetto Elly Schlein, visto che sostanzialmente replica la percentuale della precedente tornata elettorale. Poco oltre il 2,5% il Movimento 5 Stelle, tra il 6 ed il 7% Patto per l'Autonomia, attorno al 2% Alleanza Verdi Sinistra, sotto al 2% Open FVG e Slovenska Skupnost.
Sorprende invece il risultato di Insieme Liberi, una lista vicina ai movimenti No Vax, che come rappresentante ha scelto Giorgia Tripoli, che si avvicina al 4% (e quindi alla soglia di sbarramento), mentre il Terzo Polo di Calenda e Renzi, che ha candidato Alessandro Maran, è rimasto sotto il 3%.
Queste le parole di Fedriga, primo presidente della Regione FVG di sempre ad essere rieletto, da quando esiste l’elezione diretta: "Io ringrazio, ovviamente, della fiducia. Non me l'aspettavo di queste dimensioni e quindi mi sento anche il peso di dover rispondere all’enorme fiducia che mi hanno dato le cittadine ed i cittadini del Friuli-Venezia Giulia. Come ho detto più volte anche in campagna elettorale, vorrei che il nuovo mandato si caratterizzasse esattamente come il precedente, di un lavoro fatto della quotidianità, senza le facili promesse, che possa programmare il futuro della Regione del lungo periodo, non soltanto nel breve periodo. Abbiamo cercato di dimostrare che la politica, anche del consenso, la si può fare senza le solite facili promesse pre-elettorali. Questo mi inorgoglisce anche in relazione al risultato, perché evidentemente la consapevolezza da parte dei cittadini che la ricerca del consenso a prescindere, senza una visione, una programmazione, non è l'unica che può portare consensi, ma si può farlo anche in modo serio in politica, si può amministrare con prospettiva e questo mi piacerebbe potesse essere anche il nuovo mandato, cercando almeno di continuare e lasciare una regione, fra 5 anni, che possa aver fatto in modo coerente dei passi in avanti. Noi dobbiamo iniziare a guardare alla prospettiva dai dieci, vent'anni e non semplicemente guardare cosa arriva alla prossima scadenza elettorale, che ho paura che sia quello che ha fatto perdere anche chances al nostro Paese, ai cittadini del nostro Paese".
Davide Fifaco