È stata una delle edizioni più partecipate quella celebrata oggi alla Foiba di Basovizza. In occasione della giornata della Ricordo, si è svolta la tradizionale cerimonia al monumento nazionale che segna una delle cavità carsiche teatro degli eccidi avvenuti nell’immediato dopoguerra nell’area fra Italia e Slovenia.
Migliaia di persone hanno cominciato a radunarsi nei pressi del monumento anche ore prima dell’inizio della cerimonia, che ha visto la partecipazione, accanto alle associazioni combattentistiche e d'arma, e ad alcune scolaresche giunte da tutta Italia, dei rappresentanti della minoranza italiana in Slovenia e delle istituzioni: fra gli altri il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D'Incà, il Sindaco Roberto Dipiazza e il presidente della regione Massimiliano Fedriga, e di esponenti politici come Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Roberto Gasparri, Luigi Zanda, Debora Serracchiani e Tatjana Rojc.
La giornata era stata preceduta da tensioni, anche per le scritte apparse su muri e monumenti che tendevano a ridurre la portata dell’eccidio, a cui hanno fatto da contraltare manifesti affissi da CasaPound in molti comuni della regione
Anche per questo la cerimonia ha visto la partecipazione di leader nazionale del centro destra come Matteo Salvini: "Oggi - ha detto Salvini - è una giornata importante che dovrebbe unire tutto il Paese in nome del ricordo di tutte queste migliaia di donne, uomini e bambini massacrati solo in quanto italiani. Una vera e propria pulizia etnica fatta dai comunisti slavi e non solo". Quindi, ha precisato, è necessario "onorare il ricordo del passato perché non accadano mai più bestialità simili in futuro. Spiace che ci sia ancora qualcuno che ritiene che ci siano morti di serie A e morti di serie B e che questi italiani siano un po' "meno morti" perché morti per mano comunista". Ma, ha concluso, "sono pochi i negazionisti rimasti”.
Anche Giorgia Meloni, che ha ringraziato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la condanna di ogni tipo di negazionismo sulle Foibe, ha ricordando come sia doveroso “rendere omaggio agli italiani uccisi dal disegno di pulizia etnica del maresciallo comunista Tito”. “La ricorrenza di oggi – ha aggiunto - non è solo l’occasione per onorare i martiri delle foibe e il dramma dell’esodo istriano, fiumano e dalmata, ma anche il momento per celebrare il rapporto dell’Italia con i connazionali che vivono in Istria, a Fiume e in Dalmazia. Un legame che non si spezzerà mai e che è un dovere delle Istituzioni rafforzare ogni giorno”. "Abbiamo fatto in gran lavoro – ha concluso – che deve però continuare, combattendo il negazionismo, ma anche revocando la medaglia con cui l'Italia ha insignito il Maresciallo Tito".
Presenti anche i rappresentanti dell’Unione Italiana con Marin Corva, e Paolo Demarin che ha ricordato come “la presenza della minoranza italiana è un atto dovuto, perché queste tristi vicende del dopoguerra sono comuni sia per noi rimasti, sia per il mondo degli esuli. In fin dei conti – ha aggiunto - parliamo di un unico popolo, che purtroppo per le vicende della guerra è stato spezzato, attaccato e mutilato e questa manifestazione la dobbiamo condividere col nostro popolo italiano e lavorare ogni giorno per il mantenimento dell'unitarietà di questo nostro popolo che purtroppo è spezzato”.
Negli interventi ufficiali, seguiti alla deposizione delle corone da parte delle istituzioni e alla messa solenne, il sindaco, Roberto Dipiazza, e il presidente della Lega nazionale, Paolo Sardos Albertini, hanno ripercorso la storia delle Foibe, sottolineando il dovere di ricordare e di divulgare quei fatti, mentre il presidente della Regione Massimiliano Fedriga ha evidenziato come “La cerimonia solenne alla foiba di Basovizza è un evento importante perché non vuol dire soltanto ricordare, ma vuol dire anche porre un tassello di verità nei rapporti futuri all'interno dei Paesi dell'Unione europea”. “Le tesi negazioniste e riduzioniste - ha aggiunto - devono essere contrastate con la verità e non con la censura, ma è inaccettabile che istituzioni pubbliche finanzino associazioni che indirettamente negano i drammi subiti al confine orientale: farò un appello a tutte le istituzioni affinché non concedano i finanziamenti a tutte quelle realtà che promuovono tesi di questo tipo”.
L’esponente del Pd, Debora Serracchiani, presente alla cerimonia ha invece ricordato come “da anni il Partito democratico è presente a rendere omaggio alle vittime e agli Esuli dell'Istria, Fiume e Dalmazia. Abbiamo partecipato al percorso che ha portato alla legge del 2004 - ha aggiunto - e oggi testimoniamo la stessa convinta adesione ai principi che vi sono inscritti. Il nostro impegno è sempre maggiore affinché questo giorno sia una solennità in cui si condivide pietà e giustizia, e non un'occasione per spingersi in prima fila alla ricerca delle telecamere. Purtroppo Basovizza viene ormai utilizzata come palcoscenico in cui sfila la destra sovranista”.
Proprio gli esponenti del Pd hanno però abbandonato l’area del monumento al termine della cerimonia contestando il tono degli interventi degli amministratori locali di centro destra.
La cerimonia alla Foiba non è però che una delle manifestazioni in programma in regione e nel paese. In particolare nel pomeriggio ci sarà la cerimonia al Senato, alla presenza della presidente Elisabetta Alberti Casellati.
Alessandro Martegani