È stato un primo giorno di scuola intenso per il nuovo Questore di Trieste Pietro Ostuni, giunto nel capoluogo giuliano, per sostituire Irene Tittoni, diventata dirigente dell'Ispettorato di pubblica sicurezza alla Camera dei Deputati.
Ostuni, nella prima giornata a Trieste, città che gli ha fatto un’ottima impressione ma che deve ancora conoscere perché l’aveva visitata solo per poche ore qualche anno fa, ha incontrato quasi tutti i rappresentanti istituzionali di comune e regione, ha partecipato a un evento pubblico, poi in serata si è presentato alla stampa, un rapporto, ha assicurato, a cui tiene molto per assicurare la massima trasparenza e informazione ai cittadini.
Nato ad Altamura, 62 anni, laureato in giurisprudenza, Ostuni è funzionario di Polizia dal 1988: per 21 anni in forza alla Questura di Milano dove ha assunto anche la direzione dell'Ufficio Immigrazione, nel 2016 è stato questore ad Aosta, prima di passare alla questura di Piacenza, e poi a Roma.
“In questo momento storico Trieste è una piazza importante” ha detto, riferendosi allo sviluppo della città, con cui ha parlato anche con il sindaco Roberto Dipiazza, sia ai possibili problemi legati al controllo dell’immigrazione e all’accoglienza dei profughi dall’Ucraina. “La città mi sembra abbastanza sicura – ha aggiunto -, non ci sono organizzazioni criminali radicate, ma bisogna stare attenti anche alle prospettive future”.
“Il numero dei reati è inferiore alla media nazionale - ha spiegato - però il nostro impegno deve rimanere alto, non bisogna abbassare la guardia su alcun fenomeno. La nostra attenzione deve essere rivolta al cittadino, perché siamo soprattutto un servizio: tengo molto ai rapporti con i cittadini e ai rapporti con le altre istituzioni. Cercherò d’incontrare tutti, per capire quali sono i problemi di questa città. Sono convinto che dobbiamo prestare molta attenzione alle fasce deboli, alle persone di una certa età, che molto spesso sono sole e hanno bisogno di punti di riferimento, ma anche alle donne, che a volte sono vittime di vessazioni e di violenze anche psicologiche. Noi siamo a loro disposizione, possono chiamarci, venire da noi e gli daremo ascolto, perché possiamo evitare delle tragedie se li aiutiamo”.
Riguardo ai flussi ai confini, Ostuni ha confermato che al momento gli arrivi di profughi dall’Ucraina sono in calo ma la situazione va monitorata, e va alimentata anche la collaborazione con la polizia slovena: “Per me è fondamentale, questa è una terra di confine e quindi necessariamente dobbiamo collaborare con loro e loro devono collaborare con noi. Si tratta di una pratica che fa il bene di tutti”.
Ostuni ha anche confermato l’intenzione d’incontrare a breve anche le autorità slovene per fare il punto sulla situazione ai confini e sulle possibili iniziative comuni. “Domani – ha aggiunto - andrò a trovare anche i colleghi della polizia di frontiera, perché in questo momento sono i più esposti: a loro va tutta la mia solidarietà e li aiuteremo in ogni modo, perché stanno affrontando un lavoro difficile e lo stanno facendo con efficacia, con senso di umanità e con professionalità”.
Alessandro Martegani