Una visita breve ma carica di significato per Sergio Mattarella, tornato in Friuli Venezia Giulia a poche settimane dalla cerimonia di apertura dell’anno accademico a Trieste, per rendere omaggio a Lorenzo Parelli, lo studente del Centro di formazione professionale Bearzi di Udine morto lo scorso febbraio nell'ultimo giorno di stage in un'azienda di Lauzacco, dopo esser stato colpito alla testa da una barra da 150 chili.
Una tragedia ricordata dallo stesso Mattarella nel suo discorso d’insediamento di fronte alle Camere riunite, e che il Presidente ha voluto sottolineare andando di persona alla scuola del giovane, a 48 ore dalla festa del lavoro.
Il Capo dello Stato è giunto all'aeroporto militare di Rivolto questa mattina e ha raggiunto il Bearzi di Udine: dopo essere stato salutato dagli alunni delle elementari e delle medie, ha visitato i laboratori e le officine dell'istituto, dove Lorenzo e i suoi compagni hanno studiato, poi ha avuto un incontro in privato con i genitori e la sorella di Lorenzo Parelli.
La visita è stata conclusa da una cerimonia nella palestra della scuola: dopo gli interventi delle autorità locali e della dirigenza delal scuola, ha preso la parola il Presidente della Repubblica, ricordando come garantire la sicurezza di chi lavora, e in particolare degli studenti, sia un dovere inderogabile: la morte di Lorenzo, ha detto, “è una ferita profonda che interroga l'intera comunità, a cominciare da quella scolastica, di cui Lorenzo era parte".
"La natura del suo percorso formativo - ha aggiunto - lo aveva portato in azienda, ma è accaduto quel che non può accadere, quel che non deve accadere: la morte di un ragazzo, di un giovane uomo, con il dolore lancinante e incancellabile che l'accompagna, ci interroga affinché non si debbano più piangere morti assurde sul lavoro. La sicurezza nei luoghi di lavoro è un diritto, è una necessità assicurarla, è un dovere inderogabile, e questa esigenza fondamentale sarà al centro della cerimonia di dopodomani, Primo Maggio al Quirinale". È necessario che, ha concluso Mattarella, "si manifesti con piena chiarezza che non si tratta di una ricorrenza rituale o astratta, ma di un'occasione di richiamo e di riflessione concreta”.
Prima del Presidente della Repubblica aveva parlato fra gli altri anche il sindaco di Udine Pietro Fontanini, che aveva sottolineato come occorra garantire, accanto all’istruzione alla formazione, anche la sicurezza e la dignità del lavoro agli studenti. Un obiettivo ha detto il Presidente della regione Massimiliano Fedriga, che richiede l’impegno di tutti per riportare i giovani e le persone al centro dell’attenzione delle istituzioni e del percorso di formazione e del lavoro.
Alessandro Martegani