Un migliaio le presenze in Risiera per le celebrazioni del Giorno della Memoria, insolitamente svoltesi il 28 gennaio anziché il 27, ma, come noto, il sabato è giorno di festa per la comunità ebraica.
Le nuove misure di sicurezza con gli accessi contingentati e con un numero massimo di 2.200 persone probabilmente hanno fatto desistere qualcuno dal partecipare.
Tra le autorità presenti, il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ha ricordato come proprio nel capoluogo giuliano siano state annunciate le leggi razziali ed ha ammonito sull'importanza di istruire le generazioni future affinché non esista più il razzismo. Come di consueto il discorso del sindaco è stato letto anche in lingua slovena.
In rappresentanza dei comuni minori ha parlato Tanja Kosmina, primo cittadino di Monrupino, che ha sottolineato l'importanza della lotta dell'uomo contro i totalitarismi.
Il vescovo di Trieste, Monsignor Enrico Trevisi, aprendo gli interventi dei rappresentanti delle diverse confessioni religiose presenti sul territorio ha spiegato l'importanza del dialogo tra le comunità.
Presente anche il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che ha evidenziato anch'egli l'importanza dell'unione delle comunità religiose sul territorio: "È fondamentale che stiano unite e condannino unanimemente quanto sta avvenendo in Medio Oriente. Non è però accettabile che durante la Giornata della Memoria tutti si diano la mano ed il giorno dopo c’è chi strizza l'occhio ai terroristi di Hamas. Bisogna usare delle posizioni chiare e nette in questo periodo perché purtroppo le ambiguità stanno alimentando l'antisemitismo in Europa. Dobbiamo utilizzare delle posizioni chiare e nette sapendo, sapere che ci sono dei colpevoli che hanno sterminato popolazioni inermi, hanno violentato donne, hanno ancora ostaggi. Leggevo in questi giorni che c'è un professore di un'agenzia delle Nazioni Unite che nascondeva un ostaggio all'interno della propria abitazione. Questo è inaccettabile".
Importante la presenza del presidente e portavoce dell'associazione culturale islamica, Akram Omar, che ha affermato: "Le violenze, i crimini, le pulizie etniche; per questo è importante essere qui! Quello che è successo, purtroppo, non ci ha insegnato tanto. Ci sono ancora, oggigiorno, delle violenze in corso in varie parti del mondo. Il mio pensiero va al Medio Oriente dove è in atto una violenza inaudita, delle atrocità che ci devono fare riflettere. Dobbiamo sforzarci tutti di costruire ponti per la pace, di non erigere muri e guardare avanti. Io sono fiducioso che ci sarà un giorno dove riusciremo tutti a vivere in pace assieme, uno accanto all'altro".
Davide Fifaco