L'Ics- Consorzio Italiano di Solidarietà, in risposta alle parole del presidente della Regione FVG Fedriga e dell'assessore regionale Roberti che per contrastare l'emergenza migranti ha paventato la sospensione di Schengen, sottolinea come l'attuale fenomeno migratorio sia "una realtà del tutto ordinaria e gestibile sotto ogni profilo, ma che viene invece mal gestita per disfunzioni organizzative dello Stato italiano e per totale assenza di ogni intervento utile da parte della Regione Friuli-Venezia Giulia".
Commentando, inoltre, la proposta di Roberti, Ics spiega che "presenta profili veramente incredibili per il suo livello di estremismo politico e di ignoranza del diritto dell'Unione europea", perché "la misura produrrebbe un enorme danno economico e sociale al territorio regionale ed a quello triestino in particolare, innescando una sorta di cupa retromarcia" nella complessa storia del territorio che solo negli ultimi anni ha iniziato a superare la logica della frontiera aprendosi all'Europa. Ics non ritiene, quindi, quella attuale una "situazione estrema", unico caso in cui il diritto europeo prevede il ripristino di una frontiera.
Intanto il Consiglio dei ministri italiano ha varato il pacchetto di misure sui migranti annunciate nei giorni scorsi dalla premier Giorgia Meloni.
Tra le misure adottate, si allungano a 18 mesi i tempi massimi del trattenimento ai fini del rimpatrio di chi arriva irregolarmente in Italia.
Come spiegato dal presidente del Consiglio, si dà "mandato al Ministero della Difesa di realizzare nel più breve tempo possibile le strutture per trattenere gli immigrati illegali", da realizzare "in località a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili". I criteri per individuare le aree interessate, a quanto si apprende, saranno definiti da un Dpcm di prossima uscita.
Davide Fifaco