Ci sono volute due settimane, ma alla fine la Polizia di Gorizia ha identificato e arrestato cinque cittadini tunisini che avrebbero partecipato agli scontri avvenuti lo scorso 21 gennaio nel Centro di permanenza per i rimpatri di Gradisca d'Isonzo. Una trentina di persone erano salite sul tetto della struttura, causando anche ingenti danni e scontrandosi con la Polizia.
Nei disordini fra i migranti ospiti della struttura e gli operatori delle forze dell'ordine erano rimasti feriti nove agenti, e sul caso era stata aperta un’inchiesta. Grazie alle immagini riprese dall'impianto di videosorveglianza della struttura si è giunti all'identificazione dei responsabili, che hanno tra i 19 ed i 40 anni, e che ora saranno accusati di devastazione e saccheggio, danneggiamento aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.
Tre erano stati fermati al Cpr di Trapani, dove erano stati trasferiti. Il Gip ha già convalidato gli arresti e disposto la custodia cautelare in carcere.
Sempre in tema d’immigrazione, l'assessore regionale alla Sicurezza e immigrazione, Pierpaolo Roberti, parlando in Consiglio regionale, ha affrontato il tema dei migranti minori non accompagnati, dicendosi contrario all’apertura di nuove comunità di minori stranieri non accompagnati. Roberti ha ricordato come “il Friuli Venezia Giulia in questo momento accolga un numero molto elevato di minori stranieri non accompagnati rispetto al numero di residenti”.
La regione in Italia, ha aggiunto, è seconda solo alla Sicilia per numero di accoglienze di minori stranieri e questo fronte stiamo facendo anche più della nostra parte”, ha ribadito, aggiungendo che “ Regione Friuli Venezia Giulia non può farsi carico, da una parte, dei minori stranieri che arrivano dalla Rotta balcanica e, dall'altra, di accogliere ulteriori minori che arrivano da altre regioni italiane con il rischio di aprire strutture che difficilmente possono avere tutte le caratteristiche previste dalle normative per essere adeguate all'accoglienza".
Alessandro Martegani