Un’uscita infelice, il nuovo capitolo di una strategia precisa, un modo per ricordare gli italiani che vivono oltre confine.
Continua a provocare reazioni il post su Facebook dell'assessore comunale di Trieste, Lorenzo Giorgi, che, in occasione della Festa della Repubblica italiana, ha pubblicato la carta geografica dell'Italia su sfondo tricolore, comprensiva fra l’altro anche dell'Istria, della Dalmazia, di Malta, e della Corsica. "Nulla può ritenersi concluso - dice il post dell'esponete di Forza Italia, che riprende quello pubblicato dalla pagina Facebook del Movimento irredentista italiano - finché non è concluso con giustizia; viva l'Italia redenta".
I commenti non sono mancati: da quelli di sostegno all’iniziativa, che ricorda da vicino la dichiarazione del Presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani, (che in occasione della cerimonia per il Giorno della Memoria, esclamò "Viva l'Istria e la Dalmazia italiane", provocando frizioni anche fra Roma, Lubiana e Zagabria), a quelli critici, fino ai post ironici. Alcuni invitano ad esempio a includere nella cartina gli ex territori coloniali in Etiopia, Somalia e Libia, ma anche l’Albania, e perfino alcune piccole aree della Cina.
Per l’opposizione in Consiglio comunale però si tratta di una tendenza preoccupante. “Diciamo che nel migliore dei casi lo giudichiamo un post di pessimo gusto - ha detto Giovanni Barbo, vicecapogruppo del Pd – mentre nel peggiore dei casi non si può non notare come si tratti dell'ennesima mossa propagandistica di stampo nazionalista che sta portando avanti questa giunta. C'è un rincorrersi a destra e direi che purtroppo questo post rientra assolutamente in questa scia “.
Secondo lei è collegata alle dichiarazioni di Tajani in occasione della Giornata del Ricordo?
“Temo di sì: non so se ci fosse l’intenzione di collegarsi direttamente alle dichiarazioni di Tajani o se il collegamento sia magari all'annuncio che è stato dato della realizzazione di una statua di D'Annunzio in Piazza della Borsa. Senza nulla togliere ai meriti culturali di D'Annunzio - conclude -, è evidente che si tratta di un'operazione che richiama il centenario della spedizione a Fiume: in queste terre quindi ha un significato particolare, che va assolutamente contro a quell'operazione di pacificazione e di convivenza tra popoli diversi che faticosamente è stata portata avanti nel corso di questi anni.”
Alessandro Martegani