A fine Aprile è stato annunciato dalla regione FVG un progetto di 1,8 miliardi di euro per il potenziamento della linea ferroviaria Venezia- Trieste. All’interno del pacchetto di interventi rivolti alla modernizzazione della tratta ferroviaria è comparsa anche una variante tra Aurisina e Ronchi, che dovrebbe rendere il percorso più dritto, velocizzando i vettori. Si tratterebbe di una tratta di 23 km, quasi totalmente in galleria, che farebbe guadagnare dai 6 agli 8 minuti tra Trieste centrale e Trieste Airport. Un vantaggio minimo, secondo alcuni, rispetto ai costi che ammonterebbero ad una cifra tra gli 810 e i 970 milioni di euro.
I detrattori dell’opera, inoltre, mettono in risalto la questione ambientale, visto che si andrebbe a perforare il Carso e quindi un ecosistema delicato, che dovrebbe essere preservato per le sue caratteristiche uniche.
Il sospetto è che questo progetto possa rappresentare l’apripista al ritorno della questione TAV, un’opera della quale si parla da venti anni, valutata negativamente già due volte a causa dell’impatto ambientale che avrebbe sul territorio e dei costi che rischierebbero di essere troppo alti. D’altronde l’assessore regionale alle infrastrutture e territorio Graziano Pizzimenti non ha escluso la possibilità di sviluppare l'alta velocità in Regione, dicendo che eventuali lavori del progetto in corso potrebbero essere propedeutici ad un futura realizzazione della TAV.
La TAV secondo il governatore Fedriga dovrebbe essere fatta, come dichiarato già nel 2019, resterà da vedere come andrà questo primo esperimento ed anche come reagirà la popolazione locale, che già in passato non sembrava apprezzare questa prospettiva.
Barbara Costamagna