Fa discutere la scelta del sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, di convocare in "remoto" il primo Consiglio comunale; le opposizioni hanno espresso le loro perplessità su questa opzione, accusando il primo cittadino di essere ricattato dal consigliere no vax del Movimento 3V, Ugo Rossi, oppure da qualcuno della sua stessa maggioranza non in possesso del Green Pass.
I consiglieri di Pd, Punto Franco, Adesso Trieste e M5S, hanno chiesto più volte al sindaco di convocare la seduta in presenza.
L'ex candidato sindaco Francesco Russo ha dichiarato: "Il motivo non è il contenimento della pandemia, è disponibile la sede del Consiglio Regionale, dove già ci si riunisce in sicurezza". Il rappresentante del Pd rileva inoltre che la sala del Consiglio comunale è attrezzata con i plexiglass e può garantire il rispetto delle norme ed al momento tutte le attività lavorative, dallo sport allo spettacolo, si svolgono in presenza.
Posizioni condivise anche da Alessandra Richetti del Movimento 5 Stelle e da Riccardo Laterza di Adesso Trieste; quest'ultimo osserva come probabilmente ci siano "problemi politici e sociali che vengono risolti come mero ordine pubblico, mentre ci vorrebbe una risposta sociale articolata".
Chi gongola è invece proprio Ugo Rossi, che annuncia trionfale di tenere in scacco il Consiglio comunale. Il trentenne ingegnere vuole lo svolgimento in presenza ma senza essere costretto ad esibire la certificazione, che, secondo lui, "non può discriminare chi liberamente sceglie di non vaccinarsi come sancisce la direttiva EU che lo introduce. Oltre al fatto che il Green Pass viola la Costituzione e la carta dei Diritti Umani".
Rossi, che millanta di rappresentare il 60% dei cittadini di Trieste continua, inoltre, a negare la pericolosità del Covid, parlando di "decessi ancora non dimostrati" e di "omicidi di stato" a causa dei protocolli "sbagliati" scelti dal governo. Il consigliere no vax, inoltre, ha spiegato che parteciperà alla seduta dal suo pc sedendosi su una panchina in Piazza Unità ed ha invitato i cittadini a raggiungerlo in forma di protesta.
Davide Fifaco