Questa sarà probabilmente l’ultima ricorrenza piena che, per motivi anagrafici, vedrà la presenza di un gran numero di esuli. Con questa considerazione, triste da un lato, ma che paradossalmente ha spinto l’Unione degli istriani a guardare ancor di più al futuro, il presidente del sodalizio, Massimiliano Lacota, ha presentato le iniziative organizzate in occasione del 70 esimo anniversario dalla fondazione dell’Unione degli Istriani.
Le celebrazioni si svolgeranno su tre giornate: il 28 novembre prossimo, a 70 anni esatti dalla firma dell’atto costitutivo dell’organizzazione, l’Unione degli istriani riceverà il Sigillo Trecentesco da parte del Comune nel corso di una cerimonia nella sala del Consiglio Comunale in Piazza Unità. La giornata successiva, ci saranno una serie di commemorazioni dei Martiri delle Foibe e dei Caduti per l’italianità della Venezia Giulia alle foibe di Basovizza e Monrupino e al colle di San Giusto, al monumento ai Caduti e al monumento alle Vittime di Vergarolla, poi, nel primo pomeriggio, una motonave riservata partirà dalle rive di Trieste per Muggia, dove i partecipanti alle cerimonie saranno accolti dal sindaco Paolo Polidori. Sempre a Muggia, l’unica città istriana, ha detto Lacota, ad essere rimasta in territorio italiano dopo il memorandum di Londra, si terrà un concerto commemorativo nel Teatro comunale Giuseppe Verdi, interamente dedicato a compositori istriani.
Le celebrazioni culmineranno sabato 30 novembre, con l’evento principale nell’Auditorium del Generali Convention Center in Porto Vecchio, con una serie di interventi e contributi, e l’annunciata presenza dei ministri Ciriani e Piantedosi. Alle attività dovrebbero partecipare anche molte delegazioni di Comuni di tutta Italia, e soci dell’Unione degli Istriani provenienti dall’estero.
Accanto alle cerimonie, l’Unione degli Istriani pensa anche al futuro e punta sui giovani, a cui sono rivolte gran parte delle iniziative per conservare e diffondere la memoria, e che stanno prendendo sempre più responsabilità all’interno dell’Associazione, come conferma lo stesso Lacota: “L'Unione degli istriani è già cambiata, perché nella compagine di gestione dell'Unione e nel Consiglio della giunta c’è un gran numero di giovani che hanno trenta o quarant'anni, e per la prima volta, nessun membro dell’ultimo Consiglio è nato in Istria. Questa è una situazione che ben dimostra quanto l'Unione stia cambiando. Ovviamente l'impegno statutario è quello di mantenere viva l'attenzione sulle questioni dell'Esodo e delle Foibe, questo è il compito primario, però bisogna anche, allargare un po’ l'orizzonte, perché i giovani hanno tematiche un po’ più diverse da affrontare, quindi cerchiamo di creare anche un collante tra giovani generazioni e generazioni precedenti e cerchiamo di trovare stimoli anche diversi, sempre nell'ambito della nostra storia, un po’ più moderni, più innovativi per attrarre giovani, che è una cosa fondamentale”
“La risposta dei giovani – aggiunge - non è sempre quella che tutti ci aspetteremmo, però c'è, e questo è importante perché al di là della memoria delle Foibe e dell’Esodo, il fatto di presentare tutta una serie di iniziative che coinvolgono i giovani, possono essere dei campi estivi, possono essere delle attività ricreative che fanno comunque riferimento alla nostra associazione, è una delle tante prospettive che noi abbiamo e che ci siamo posti come obiettivo per avvicinare i giovani al nostro mondo”.
Alessandro Martegani