Barcolana non è solo sport e divertimento, ma anche un’occasione di riflessione sul futuro di una della maggiori risorse di Trieste e dell’Italia: il mare.
Ne è un esempio il Barcolana Sea Summit, un evento in tre giornate, dal 4 al 6 ottobre, giunto alla terza edizione, e che riunirà nel capoluogo giuliano, a pochi giorni dalla regata più grande del mondo, oltre quaranta studiosi ed esperti del settore per ragionare sul futuro del Mare Mediterraneo.
In primo piano la difesa dell’ambiente marino, messo a rischio dai cambiamenti climatici, e un uso sostenibile delle risorse offerte dal Mare. Il tema della terza edizione sarà una riflessione su come sostenere il Mediterraneo, affinché possa trasformarsi da zona ad alto rischio climatico in “area resiliente”.
La terza edizione affronterà temi come la necessità di accordi e azioni di tipo transnazionale per tutelare il mare, come la “bioregione” Mediterranea, la creazione di una nuova generazione di specialisti e tecnici capaci di incidere e governare i processi economici mettendo l’ambiente al primo posto, il controllo del territorio, fino all’applicazione di nuove tecnologie, o a temi concreti come i dragaggi.
“Per salvare il Mediterraneo – ha detto il presidente della Società Velica di Barcola e Grignano, Mitja Gialuz presentando l’edizione del summit - sono necessarie coraggiose scelte di politica internazionale a livello mediterraneo, progresso scientifico e nuove tecnologie, sensibilizzazione della società civile e creazione di una nuova classe dirigente preparata a ideare, gestire ed affrontare il cambiamento. Il Barcolana Sea Summit, con grande concretezza, con il suo linguaggio divulgativo e un pubblico composto da persone che amano e vivono il mare, vuole dare un contributo al dibattito sul cambiamento necessario, continuando sulla rotta della sensibilizzazione tracciata tre anni fa”.
Il summit è frutto di una collaborazione fra la Barcolana e l’Iniziativa Centro Europea: “È importante - ha detto Roberto Antonione, Segretario Generale dell’InCE - continuare a dialogare e costruire procedure operative d’intervento congiunto tra i Paesi che vi si affacciano”. L’InCe organizzerà un tavolo intitolato "Dalla Convenzione di Barcellona a una strategia per la tutela dell’Adriatico” che tratterà proprio il tema della necessità di dialogo e collaborazione per il governo del Mare Adriatico.
Alessandro Martegani