Le risposte non sono arrivate, ma la seduta della commissione trasparenza del Comune di Trieste, convocata dal presidente Alberto Pasino per avere delucidazioni dalla Giunta comunale sul futuro della linea del tram di Opicina, ha riservato più di qualche spunto e non poche tensioni.
Fermo dal lontano agosto del 2016, quando lo scontro fra due vetture determinò il blocco per consentire lavori di adeguamento che avrebbero dovuto durare alcuni mesi, il tram è al centro di un lungo scontro politico in città, con l’opposizione che chiede chiarimenti su costi, cause della mancata riattivazione e data di ripresa delle corse di quello che è a tutti gli effetti uno dei simboli della città, e il centro destra che invece addebita i ritardi a dei motivi burocratico-organizzativi. Uno scontro che dura da anni e che ha dato vita a confronti polemici, ma anche a momenti goliardici come la cerimonia di “non inaugurazione” della linea organizzata dal centro sinistra nel febbraio del 2022.
La città attende da anni, ma la riunione della commissione trasparenza non ha fornito risposte: l’assessore competente, Elisa Lodi, non ha partecipato alla riunione che, secondo la maggioranza di centro destra, non avrebbe avuto la competenza per discutere di opere pubbliche.
Proprio sull’interpretazione del regolamento si è scatenata la bagarre, con i consiglieri di Fratelli, D’Italia, Lega e Forza Italia che sottolineavano come l’argomento andasse trattato in commissione opere pubbliche, e anche come la commissione trasparenza fosse stata convocata senza un previo assenso del presidente del Consiglio Comunale Panteca.
Una posizione a cui le opposizioni hanno risposto a muso duro, accusando Giunta e maggioranza di non accettare il confronto su un tema caro alla cittadinanza e anche ai turisti che vengono a Trieste.
Lo stesso presidente Pasino ha sottolineato, con toni a tratti accesi, l’assurdità di un’interpretazione che farebbe dipendere da un esponete della maggioranza la convocazione e la scelta dei temi da trattare di una commissione nata proprio per assicurare trasparenza sull’operato della Giunta e della maggioranza. "Sono sicuro che quando noi comanderemo non faremo quello che fate voi - ha urlato - perché questo è terribile: voi non ve ne rendete conto, ma è terribile, è un insulto alla democrazia!".
Molto critrico anche Francesco Russo, consigliere comunale Pd: “Credo sia gravissimo che la maggioranza non abbia voluto affrontare un tema che da anni ormai interrogai i triestini e triestine. il fatto che l'assessore Lodi non si sia presentata è un precedente molto grave, e toglie non all'opposizione, ma ai cittadini la possibilità di leggere con trasparenza quello che sta succedendo". "Quello del tram è un cantiere fermo: il sindaco Dipiazza aveva promesso di inaugurarlo durante il suo compleanno due anni e mezzo fa, si è parlato addirittura di infiltrazioni mafiose, lo ha detto l'osservatorio regionale Antimafia, su quel cantiere. Oggi ci sono lavori che vengono ripresi da una ditta che solo qualche mese fa è stata pagata 300 mila euro, con una macchina costosissima: l’atteggiamento del centrodestra, che continua a non dare spiegazioni sul fatto che tutti i principali cantieri la città siano fermi, è inaccettabile”.
Alessandro Martegani