Trasformare l’area della stazione, fra piazza Libertà e largo Santos, dove sorgeva la sala Tripcovich, abbattuta dopo non poche polemiche, in un biglietto da visita di Trieste e in un collegamento fra la città e il porto Vecchio.
È il fine del progetto di riqualificazione presentato dal Sindaco Roberto Dipiazza e dall’assessora comunale Elisa Lodi, accanto all'assessore regionale Pierpaolo Roberti.
Al centro del progetto di riqualificazione urbana, pensato dall’architetto Andreas Kipar, ci sarà “l'Occhio di Massimiliano”, la ricostruzione di un paesaggio carsico. La struttura, che si richiama al parco di Miramare, dovrebbe, ha detto il Sindaco Dipiazza, “stimolare chi entra a Trieste attraverso la porta principale a visitare anche il resto dell'offerta della città”.
Lo scopo del progetto è dare un accesso al futuro parco lineare del Porto Vecchio richiamando l’ambiente carsico, ma anche migliorare la viabilità pedonale e ciclabile della zona. Non ci sarà un’occupazione dell’area con grandi strutture, anche per lasciar visibili gli antichi archi d’ingresso all’antico scalo, ma la zona sarà ripensata e dedicata al tema della natura ispirandosi al paesaggio carsico, simbolo della biodiversità del territorio. Sarà realizzato un “micropaesaggio” in cui far emergere la roccia carsica, con percorsi pedonali e ciclabili per raggiungere, le Rive, lo scalo e la Stazione Ferroviaria. Saranno mantenuti gli alberi esistenti e se ne aggiugeranno altri e ci sarà anche un richiamo al torrente sotterraneo Chiave, che scende dal Carso per attraversare la città e confluire nel mare proprio nei pressi della zona.
Alessandro Martegani