Continua il presidio di manifestanti contro il Green Pass ed i vaccini in Piazza Unità. Attorno al migliaio le presenze in mattinata, molti iniziano a sentire la stanchezza ma vedendola dall'esterno sembra anche si paghi una certa disorganizzazione dopo che il Coordinamento lavoratoti portuali ha deciso di chiamarsi fuori dalla gestione degli eventi.
Rimane comunque sempre alta la solidarietà tra manifestanti, che offrono bevande e cibo a tutti i presenti in piazza. Scomparso il palco con il service audio e le luci, montato velocemente ieri, non sono comunque mancati i comizi, con invettive contro il Governo ed ovviamente contro le certificazioni verdi. Come abbiamo ampiamente sottolineato negli scorsi giorni è molto variegata la presenza: fa un certo effetto vedere manifestare insieme (e sempre pacificamente, va sottolineato) persone vicine all'estrema destra e poco più in là appartenenti ad ideologie di estrema sinistra.
Ha fatto ancora maggiore impressione sentire lo scrosciante e convinto applauso alle parole inziali del comizio di un ex consigliere comunale noto per le sue simpatie di estrema destra, Fabio Tuiach, che ha incominciato il suo intervento dicendo: "La rivoluzione è come il vento, non è un caso sia iniziata nella città più ventosa d'Italia". Evidentemente in pochi, tra i presenti e tra questi anche il sottoscritto, visto che è stato un collega a farmelo notare, erano a conoscenza che si trattasse in parte della citazione di un brano della band di estrema destra "Intolleranza" capitanata da Mario Vattani, sul quale qualche mese fa furono sollevate delle polemiche dopo la sua designazione ad ambasciatore d'Italia a Singapore.
Intanto è stato annunciato un nuovo corteo per venerdì: gli organizzatori si aspettano l'arrivo di almeno ventimila persone da tutta Italia. Inoltre, sabato ci sarà l'atteso incontro con i rappresentanti del Governo; sicura la presenza del ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, da capire se sarà presente anche il Ministro della Salute, Roberto Speranza.
Davide Fifaco