Formazione della giunta e prima seduta del Consiglio regionale entro una ventina di giorni, poi si riparte proseguendo il lavoro fatto negli ultimi cinque anni.
È questa la prospettiva di Massimiliano Fedriga, che oggi, con la lettura della proclamazione alla carica di Presidente della Regione, ha nuovamente assunto ufficialmente la guida del Friuli Venezia Giulia.
Fedriga ha letto la proclamazione di fronte a una piccola folla, di giornalisti, collaboratori e componenti della giunta uscente, riuniti in una delle sale del palazzo di piazza Unità, che sarà il luogo di lavoro di Fedriga per altro cinque anni, dopo la vittoria senza discussioni ottenuta nelle elezioni del 2 e 3 aprile scorsi. Poco prima era stato proclamato ufficialmente alla carica di Presidente della Regione dal presidente dell'Ufficio centrale, Dario Grohmann, a Udine.
Una conferma ottenuta con largo consenso, frutto, ha detto Fedriga, del lavoro svolto da tutti i componenti della Giunta e della maggioranza nella passata amministrazione. “Fa piacere continuare il lavoro finora svolto - ha detto dopo la proclamazione il riconfermato governatore -; il risultato del voto è dovuto al lavoro di cinque anni, che non è stato di un presidente, ma di una squadra”. Fedriga ha anche sottolineato come il risultato delle elezioni garantisca “continuità al Friuli Venezia Giulia” e penso, ha aggiunto, “sia utile avere una visione di più ampio respiro rispetto a un'unica legislatura”.
Nessuna indiscrezione o anticipazione su nomi, composizione o numero della nuova giunta regionale: “devo parlare con le componenti della maggioranza la prossima settimana - ha detto Fedriga - e poi vedremo, anche se - ha aggiunto - non credo coi saranno problemi”.
Fra le priorità della nuova amministrazione Fedriga ha indicato il lavoro, con la crisi Wärtsilä, ma anche la riforma sanitaria, con il delicato rapporto fra strutture pubbliche e cliniche private accreditate, che aveva generato lo scontro con il centro sinistra negli anni passati, e anche le infrastrutture. “Il lavoro - ha però ribadito il confermato Governatore - è già fortemente impostato”.
Non è mancato un accenno alla legge elettorale, che ha creato risultati sorprendenti , con la sotto-rappresentanza di interi territori, come quello di Gorizia, e l’esclusione di gruppi che in realtà avevano ricevuto il proprio consenso. Pur sottolineando che la legge elettorale “non è una priorità”, Fedriga ha ammesso che ci sono delle evidenti anomalie, e ha confermato la necessità di una riforma, con “ un'ampia convergenza, che però – ha affermato - non deve diventare un veto a da parte delle opposizioni”. Alcune forze politiche, rimaste escluse dal Consiglio regionale, hanno anche annunciato ricorso: “Se uno ritiene che ci sia necessità di fare ricorso, lo faccia e poi gli organi competenti faranno le valutazioni. – ha detto Fedriga -, siamo all'interno di un paese democratico ed è giusto che chi lo ritiene possa utilizzare gli strumenti a disposizione”.
Alessandro Martegani