Cambio della guardia prima della scadenza naturale ai vertici dell’Università Popolare di Trieste, istituzione nata nel 1899 che, oltre a organizzare corsi per promuovere l’istruzione l’educazione dei cittadini, collabora con “Associazioni ed Enti della Comunità Nazionale Italiana presenti nei paesi dell’Ex-Jugoslavia e con organismi ed Associazioni rappresentative del mondo degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati, mediante apposite convenzioni e accordi.
In seguito alle dimissioni di Emilio Fatovic, presidente designato dal governo italiano, che ha lasciato anche il Consiglio di amministrazione dell’ente morale, l’incarico è stato assunto da Paolo Rovis, già componete del Cda e vicepresidente dell’Upt, e con esperienza all’interno del Consiglio comunale e dell’amministrazione di Trieste con il ruolo di assessore.
“È un passo - spiega Rovis - che giunge in anticipo rispetto alla scadenza naturale ma niente di particolarmente straordinario: la nomina è giunta a seguito alle dimissioni del presidente Fatovic, che già da un po' di tempo doveva affrontare un percorso riguardante la sua salute che gli ha impedito a un certo punto di continuare nel suo impegno. È una nomina per certi aspetti naturale per il vice presidente dell'Ente, subentro al presidente con la condivisione unanime del Consiglio di Amministrazione, per un periodo che non sarà comunque lungo, perché i vertici vengono rinnovati a luglio dell'anno prossimo. Ci sarà un periodo di assestamento in una fase che io cercherò di guidare nel miglior modo possibile”.
Come s’immagina la gestione di questa nuova fase: ci sarà una continuità oppure ha delle idee un po' diverse?
“Come sempre accade ognuno di noi ha delle idee diverse rispetto agli altri, e questa è una ricchezza: alcune cose proseguiranno nei modi in cui sono impostate da diversi anni, su altre vedremo di apportare alcune migliorie, sia dal punto di vista di una gestione interna, di una serie di pratiche amministrative, che cercheremo in qualche modo di velocizzare, ma cercheremo anche di consolidare i rapporti che abbiamo con tutto il mondo della Comunità nazionale italiana o con il mondo delle associazioni degli esuli in Italia, cercando di rappresentare quello che deve essere il ruolo dell'Upt: un soggetto terzo, braccio operativo del Ministero degli affari esteri, braccio operativo della regione Friuli Venezia Giulia, che è rivolto ai soggetti che ho citato prima in termini di collaborazione e di sinergia. Lavoriamo tutti per lo stesso scopo, e da questo punto di vista le relazioni andranno in qualche modo consolidate”.
Lei ha parlato dei rapporti con la Comunità italiana. Secondo lei sono già abbastanza cordiali, a un buon livello, oppure si può ancora lavorare?
“Diciamo che sono buoni: io fondo molto i rapporti istituzionali anche sul rispetto delle buone relazioni a livello personale, perché senza quelle poi è difficile lavorare. Personalmente ritengo di avere buoni rapporti un po' con tutti e credo di essere ricambiato. Ci sono posizioni che possono essere in alcuni casi legittimamente diverse, perché magari gli interessi sono legittimamente diversi, ma si possono trovare sempre dei punti di contatto e di accordo. Questo l'ho già fatto, lo si sta facendo in questi giorni, e lo faremo nei prossimi. Ritengo che da qui in avanti, ci aspetta una stagione di serenità nei rapporti con tutti i soggetti che operano nel settore in cui noi lavoriamo, e tra questi includo anche le ottime relazioni che abbiamo con le ambasciate e con i Consolati generali di Slovenia, di Croazia e del Montenegro, quindi c'è un terreno molto molto prolifico sul quale penso possiamo lavorare”.
A Rovis sono giunte le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro anche da parte dei rappresentanti della comunità nazionale italiana. “Spero - ha dichiarato il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva alla Voce del Popolo - che questo cambiamento possa essere determinante per migliorare le dinamiche dell’Upt che erano molto lente nell’ultimo periodo, complicando i lavori della Giunta esecutiva e dell’Unione Italiana in generale. Di conseguenza non posso che augurare un buon lavoro a Paolo Rovis, con il quale ho già avuto modo di discutere in questi giorni per coordinare alcune azioni comuni. Mi aspetto ora che l’Upt ingrani la quinta e dia attuazione a tutte le progettualità per le quali sono competenti, come pure che passino all’Unione Italiana i finanziamenti per i quali siamo competenti noi”.
La nomina di Paolo Rovis ha aggiunto il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, “Mi sembra una cosa assolutamente automatica, in quanto fino ad ora ricopriva il ruolo di vicepresidente dell’Upt. Da quanto ne so Emilio Fatovic, si è dimesso anche da membro del CdA, quindi, il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale dovrà ora nominare un suo nuovo rappresentante all’interno dell’organo. Faccio le mie sentite congratulazioni e auguro un buon lavoro a Paolo Rovis, dandogli la piena disponibilità dell’Unione Italiana e di tutti i suoi organi per una collaborazione quanto più stretta e proficua a beneficio della nostra Comunità nazionale”.
Alessandro Martegani