Mobilitazione ieri degli studenti delle scuole superiori slovene di Gorizia, con una reazione e uno sciopero spontanei, in risposta ai manifesti, ritenuti provocatori, affissi da alcuni esponenti del ramo giovanile di CasaPound, il "Blocco studentesco". Un centinaio di studenti delle scuole superiori del polo con lingua d'insegnamento slovena di Via Puccini, ha deciso di disertare le lezioni per dar vita ad una manifestazione pacifica di protesta contro l'iniziativa dei componenti della sezione cittadina di "Blocco Studentesco", che nella notte tra giovedì e venerdì avevano affisso al muro di cinta del complesso scolastico sei manifesti con gli slogan "Devoti alla vittoria" e "Tamburo dell'avanguardia". Come riferito dal quotidiano Primorski Dnevnik, i ragazzi si sono radunati davanti all'ingresso, esibendo una bandiera italiana e una slovena. Miha Kovic, rappresentante dell'Istituto di studi umanistici "Simon Gregorčič", ha sintetizzato i motivi della protesta. Siamo cittadini italiani, ha detto tra l'altro, appartenenti alla minoranza slovena, con doveri, ma anche con diritti. Quanti hanno affisso i manifesti in questione hanno violato le leggi. Intervenuti, per esprimere solidarietà agli studenti, diversi esponenti delle organizzazioni slovene di riferimento della minoranza. Da segnalare che ai manifesti apparsi nella notte tra giovedi e venerdi, nel frattempo rimossi dai carabinieri, se ne è aggiunto successivamente un altro, con la scritta "Onore ai martiri delle foibe" con in basso a destra il logo del "Blocco studentesco". Manifesto affisso sulla recinzione dell'istituto "Galilei-Fermi-Pacassi", a poca distanza dalle scuole slovene; un altro ancora poi, con la stessa scritta, in Viale, di fronte all'ingresso del liceo classico italiano "Dante Alighieri", dove ieri mattina un esponente del "Blocco studentesco" distribuiva agli studenti volantini con la scritta "Foibe - unica colpa essere italiani". Entrambi i manifesti sono stati rimossi già ieri mattina. Ricorderemo che le parlamentari del Pd Tatjana Rojc e Debora Serracchiani, stigmatizzando l'affissione dei manifesti in Via Puccini avevano affermato che "il pericolo c'è ed è sempre più evidente. Qui è ridiventato spavaldo il cosiddetto "fascismo di frontiera": si vuole tornare ad alimentare l'odio etnico tra italiani e sloveni, come nei tempi più bui".

(red)

Foto:BUMBACA
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