Il lungomare di Barcola, irriconoscibile dopo i giorni di mareggiate, è un po’ il simbolo dei danni che le onde spinte dal Libeccio hanno provocato su tutta costa del Friuli Venezia Giulia.
Ampi tratti della pavimentazione in porfido, meta di lunghe passeggiate dei triestini, sono stati strappati dalla furia del mare, i parchi giochi per i bambini sono inservibili, il verde pubblico è danneggiato, e perfino uno dei “Topolini”, gli stabilimenti balneari costruiti dagli americani e simbolo di uno dei passatempi preferiti della città, ha riportato danni, così come un locale lungo la riviera.
Anche la strada che porta a Miramare è pericolante, resa fragile da una voragine scavata dalle onde sotto il suolo stradale, e si parla già di danni per milioni e di stagione estiva a rischio, anche se il sindaco, Roberto Dipiazza, che ha effettuato un nuovo sopralluogo con l’assessore regionale Riccardo Riccardi, punta a “restituire il lungomare ai triestini entro maggio prossimo”.
Per ora è stato escluso il danno ambientale nella parte a mare del terrapieno di Barcola, riempito con materiali di risulta negli anni 60 e 70, ma che non sembrano esser dannosi per l’ambiante.
Ci sarà però da lavorare per tornare alla normalità, e non solo a Barcola: a Muggia la strada per Lazzaretto, percorsa ogni giorno da migliaia di macchine, è chiusa in attesa delle verifiche sulla stabilità; il ripristino della circolazione è stato definito una priorità anche da parte della regione, ma rimane da vedere quando e con che fondi saranno ripristinate, e probabilmente rafforzate, le strutture a mare come pontili e impianti balneari.
I danni sono ingenti, anche nella baia di Sistiana, dove alcune barche sono affondate, mentre alcune spiagge lungo la strada costiera sono state letteralmente consumate dalle onde, e coperte da masse di detriti.
Non va meglio nelle altre località balneari della regione, tanto da far temere per la prossima stagione estiva: il presidente del Consiglio regionale Mauro Bordin ha effettuato un sopralluogo a Grado, dove la spiaggia è stata devastata e la diga danneggiata, con danni che in totale ammontano a milioni di euro.
A Lignano la prima stima dei danni ammonta a quattro milioni: ci sarà bisogno di dragaggi per ripristinare il litorale e di molto lavoro per rimuovere le decine e decine di tonnellate di legname e detriti lasciati sulla spiaggia dalla furia delle onde, che hanno anche eroso l’arenile.
Alessandro Martegani