“Un ricordo doveroso ma anche profondamente sentito": il Giorno del Ricordo ha vissuto una sorta di prologo alla Foiba di Basovizza dove, a 24 ore dalla giornata che ricorda le vittime delle Foibe e l’Esodo, è giunto il presidente del Senato Ignazio la Russa per rendere omaggio al monumento nazionale.
La Russa, accolto fra gli altri dal sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, ha deposto una corona sul monumento nazionale inginocchiandosi per qualche istante in raccoglimento. Un gesto sottolineato anche dalla dedica scritta sul libro dei visitatori del Centro di documentazione dell’Esodo istriano, fiumano e dalmata e delle vicende del Confine orientale: “La mia visita a nome di tutto il Senato della Repubblica -ha scritto La Russa - vuole essere ora anche atto di doveroso omaggio, in ginocchio, a chi innocente perse la vita nelle foibe titine”.
Nel corso della breve visita La Russa ha anche sottolineato come il ricordo della tragedia alle foibe e dell’esodo appartenga ormai “a tutti gli italiani ed è – ha aggiunto - un segno importante della nostra comunità nazionale che tende a una storia condivisa”. “Fintanto che la vicenda delle foibe e dell'esodo non è appartenuta a tutta la comunità nazionale – ha spiegato - credo che non si potesse parlare di storia italiana condivisa e questo mi lascia sperare su un percorso che va completato ma che è già in corso”.
“In queste foibe - ha poi detto - ci "sono vittime innocenti", uccise "per motivi di ideologia o più semplicemente perché erano italiani. Questa è la vera causa che scatenò l'odio titino, l'odio dei comunisti che avevano - per carità - vinto la guerra; avevano motivi di revanscismo e scatenarono qui un odio bestiale che giustamente oggi viene ricordato per quello che fu non solo da noi ma anche dai Paesi che oggi sono vicini all'Italia. Ricordano come qualcosa che non deve mai più ripetersi".
Quello di La Russa è stato un anticipo della giornata che vedrà accanto ad altre iniziative collaterali, la cerimonia solenne alla Foiba di Basovizza alle 10.30, alla presenza di autorità civili, militari, religiose, dei rappresentanti del Comitato per i Martiri della Foibe e delle diverse associazioni coinvolte.
Alessandro Martegani