È scattato dopo una segnalazione di un agente fuori servizio, uno dei due interventi che hanno portato alla scoperta di nove lavoratori in nero nei pressi di Pordenone.
Sette cittadini indiani, tra cui un richiedente asilo, erano impiegati in un appezzamento agricolo di Sesto al Reghena, senza alcun tipo di contratto o tutela. Uno di questi era anche richiedente asilo, e non impiegabile secondo la normativa italiana.
L’azienda, avendo impiegato personale in nero in misura superiore al 10 per cento degli addetti regolari, è stata temporaneamente chiusa ed è stata applicata una sanzione che potrebbe arrivare fino a 13 mila euro. L’imprenditore è stato denunciato anche per la violazione del Testo Unico sull'immigrazione, avendo impiegato un richiedente asilo.
La sospensione dell’attività è stata chiesta anche per un locale pubblico di Aviano, dove sono stati trovati due addetti alla ristorazione “in nero”.
Dall’inizio dell’anno, ha fatto sapere la Guardia di Finanza, sono stati 159 i lavoratori non in regola scoperti nel Friuli occidentale: 146 in nero e 13 irregolari; 91 datori di lavoro sono stati sanzionati e 35 attività sono state sospese.
Alessandro Martegani