Aveva migliaia d’immagini e video che ritraevano minori, anche molti piccoli, abusati sessualmente, o comunque di natura pedopornografica, memorizzati in vari devices.
Le manette sono scattate a Udine per un uomo di 70 anni, incensurato, che scambiava regolarmente, anche la notte precedente all’arresto, foto e video con minori e bambini impegnati in attività sessuali.
La Polizia postale e delle comunicazioni di Trieste e Udine, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Trieste con il coordinamento del Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia on line di Roma, è riuscita a risalire all’identità dell’uomo, posto agli arresti domiciliari anche in ragione dell’età, partendo da una segnalazione di numerosi episodi di caricamento di materiale pedopornografico avvenuti su una nota piattaforma di cloud storage.
Analizzando i flussi informatici, gli specialisti della Polizia postale sono riusciti a risalire all’utente che inviava e riceveva immagini e video.
Una volta identificato l’uomo, è scattata la perquisizione: gli agenti hanno trovato migliaia di files di natura pedopornografica che vedevano coinvolti bambini, anche molto piccoli, memorizzati su vari supporti e dispositivi e che l’uomo condivideva in rete con regolarità. Il materiale sequestrato sarà ora analizzato per individuare altri possibili autori degli scambi.
La Polizia italiana ha anche sottolineato come nel corso del 2021 i casi di scambio di materiale pedopornografico siano aumentati di quasi il 50 per cento rispetto all’anno precedente e sia in crescita “anche il numero dei minori approcciati sul web dagli adulti abusanti, in maggioranza con un’età inferiore ai 13 anni”, e salgono anche i casi di adescamento on line dei bambini con meno di nove anni.
Spesso i pedofili o “groomer” hanno una buona conoscenza della psicologia dei minori e delle tecniche delle rete, e la polizia ha ribadito la necessità di alimentare “la consapevolezza dei rischi della navigazione e proteggere i minori anche nel cyberspazio”.
Alessandro Martegani