Nella vicenda dell’erba dello stadio Rocco, rovinata dai concerti dell’estate e ripristinata male, tanto da rendere impraticabile il campo per le partite della Triestina, mancava solo la voce della squadra, ma alla fine l’intervento è arrivato, e dal numero uno della società.
Il presidente della Triestina, Ben Rosenzweig, per la prima volta ha sottolineato le responsabilità del comune di Trieste in una situazione che, ha detto, ha impedito alla squadra di giocare sul suo campo due partite interne consecutive.
“Con la Regione ed il Presidente Fedriga abbiamo avuto un rapporto trasparente – ha spiegato – ma lo stesso non sta accadendo con il Comune”. “In questo periodo – ha ricordato - la squadra, lo staff, non possono giocare al Rocco, non possono allenarsi al Grezar, hanno trascorso un mese in viaggio sul pullman, lontani dalle loro famiglie. In questa situazione, a dir poco problematica, e sono stati dei guerrieri”.
"Lo stadio – ha detto, non escludendo un disimpegno sulla società di calcio se la situazione dovesse protrarsi - è stato uno dei principali motivi di questo investimento, e se dovesse protrarsi a lungo questa indisponibilità, è naturale che gli investitori potrebbero rivalutare la situazione. La percezione globale - ha aggiunto - è che l'Italia sia una terra nella quale è difficile investire, specialmente nelle infrastrutture".
La situazione sembra quindi aver anche spento gli entusiasmi dei nuovi proprietari americani della squadra, che al momento, nonostante i pareri incoraggianti giunti dagli ultimi rilievi sull’erba, non ha certezze su un possibile ritorno al Rocco.
Secondo gli agronomi ingaggiati da Comune e squadra, si potrebbe tornare a giocare nella seconda metà di ottobre, ma rimane sullo sfondo un rapporto fra Comune e squadra che sembra ormai incrinato, senza comunicazioni o contatti fra amministrazione e dirigenza della società ormai da settimane. Anche i tifosi sembra stiano dando segnali d’insofferenza, non escludendo delle azioni di protesta contro l’amministrazione comunale.
Alessandro Martegani