Foto: Radio Capodistria/Fifaco
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Presentata presso la Trattoria Sociale di Gabrovizza, a Sgonico, la 18esima edizione di “Teranum e i Vini Rossi del Carso”, il festival internazionale enogastronomico che celebra l'eccellenza dei vini rossi locali, prodotti principalmente tra Muggia e Doberdò del Lago, ma anche del ciglione Carsico interno, in territorio sloveno.

Foto: Radio Capodistria/Fifaco
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Il presidente dell'Associazione viticoltori del Carso, Matej Skerlj, ci spiega che non sarà solo un evento dedicato ai vini:

"Il festival Teranum non deve essere una vetrina solo per il vino o per il terrano, ma anche per tutti i prodotti che si fanno qui, nella nostra zona. Parliamo di olio, prosciutto, formaggio, miele e tanti altri prodotti, anche di nicchia e che danno lustro al Carso ed a tutta la provincia di Trieste. Inoltre, diamo molta attenzione alla collaborazione con le realtà oltre confine, con i terrani, con i vini sloveni. Sappiamo bene che la terra rossa, il Carso, si estende anche nella parte slovena, si produce terrano anche in Slovenia, quindi è una collaborazione molto bella. Speriamo che un giorno magari diventi anche una zona unica della qualità DOC del terrano. Noi, intanto, ci rimbocchiamo le maniche. Invitiamo tutti a venirci a trovare all'Hilton a Trieste a degustare questi prodotti veramente di nicchia che però è possibile trovare anche in ristoranti molto importanti".

L'ha sottolineato anche prima: per lei è importante che il vino abbatta anche i confini in generale, insomma, che tutta la cultura enogastronomica del Carso tra Italia e Slovenia rimanga sempre in contatto ed in collaborazione.

"Ma il bello è appunto conoscere nuove cose, conoscere nuovi piatti, giocare con gli abbinamenti, anche azzardando. Sappiamo benissimo che il terrano è un vino molto particolare la sua acidità molto alta, ma può essere anche un pregio, per poi giocare appunto con i piatti, con la cucina, pensando al benessere ma anche ad un punto di convivenza tra persone e perché no anche tra altri Stati".

Oltre alla Slovenia, magari pensate di aprirvi in futuro so anche la vicina Austria, la Croazia o rimanete comunque focalizzati sul territorio locali?

"La nostra filosofia è di non avere limiti in questo, non avere pregiudizi, non avere confini. Il cibo, l'alimentazione, l'importante è che siano sani, che siano fatti bene, che siano tradizionali. E che sia, se posso dire, anche come una volta, come magari il nonno o la nonna ti curavano il piatto della domenica o il cibo per la famiglia. Questa è la nostra ottica da portare avanti. Il cibo slow, con la massima cura sia per l'ambiente che per la tavola".

Davide Fifaco

Foto: Radio Capodistria/Fifaco
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