Acque con dati positivi sulla balneabilità e costantemente monitorate, ma con un problema di rifiuti dispersi nel mare o sulla costa.
È il quadro che emerge dai dati diffusi nel corso del secondo appuntamento di "A misura di mare: in viaggio per la sostenibilità", evento incentrato sul tema del mare e dell’ambiente, organizzato a Trieste da Arpa Fvg in collaborazione con l'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Orientale.
L'assessore alla Difesa dell'ambiente, Fabio Scoccimarro, ha sottolineato come “le acque del Friuli Venezia Giulia da anni sono pulite, la balneabilità è garantita, i controlli sono efficaci e costanti grazie alla Capitaneria di porto e all'Arpa” ma, ha aggiunto “cavalcando la grande onda della rivoluzione culturale che abbraccia anche il mare, con le nostre iniziative di sensibilizzazione e di informazione cerchiamo di spiegare quanto si deve e non si deve fare per garantire alle future generazioni un ambiente e un mare più puliti”.
I dati riguardanti i controlli effettuati dall’Agenzia regionale per l’Ambiente su 66 siti destinati alla balneazione, a maggio hanno dato buoni risultati in tutte le zone monitorate, con l’esclusione delle località di Marina Nova e Lido di Staranzano, dove c’è stato un inquinamento di breve durata causato presumibilmente dalle piogge che hanno favorito l'accumulo di inquinanti nelle zone costiere. I risultati di giugno invece non hanno rilevato alcun superamento dei limiti di legge.
Sotto osservazione però rimane il fenomeno del "marine litter": in media in regione vengono raccolti 801 oggetti spiaggiati ogni 100 metri di litorale, mentre l'Unione europea fissa come limite massimo per definire la situazione accettabile 20 oggetti ogni 100 metri di costa. Un fenomeno che la regione sta cercando di contrastare con alcuni progetti come "aMare Fvg", che favorisce la corretta gestione dei rifiuti che vengono raccolti in mare durante le attività di pesca o da diportisti e associazioni di volontariato con le iniziative di pulizia degli specchi d'acqua e dei fondali, o il progetto Interreg Italia-Croazia "Marless", che consentirà di valutare gli accumuli nel mare e nelle spiagge dei rifiuti di plastica anche in relazione all'andamento delle correnti marine.
In totale l’Arpa Fvg ha avviato negli ultimi sei anni 170 campagne di monitoraggio, effettuando diverse attività di raccolta dati sulla presenza di specie aliene, sui rifiuti marini spiaggiati e galleggianti, sulle microplastiche e sull'analisi del "clima acustico" subacqueo.
Alessandro Martegani