Dopo le proteste, le cause legali, gli scontri fra forze politiche, sembra arrivato anche il momento dei sabotaggi sul cammino verso la realizzazione della cabinovia a Trieste.
Accanto al maltempo, che ieri ha impedito la realizzazione dei primi carotaggi in Strada del Friuli, nell’area in cui dovrebbe sorgere uno dei piloni, le attività sono infatti state rallentate anche da un presunto sabotaggio, segnalato oggi dal sito del Piccolo di Trieste, e su cui la polizia sta già svolgendo indagini.
Ignoti, infatti, hanno reciso nella notte un tubo dell’acqua che serve a raffreddare la macchina che esegue i carotaggi, prelievi di terreno necessari a valutare la composizione e la tenuta del suolo.
Ieri le operazioni erano state subito interrotte a causa del nubifragio che si era abbattuto sulla città, e che aveva trasformato anche Strada del Friuli in un torrente, attizzando le riserve e le critiche dei residenti e del comitato “no Ovovia”, che da mesi si batte contro la realizzazione dell’infrastruttura, voluta con decisione dall’amministrazione comunale, ma ritenuta inutile, e anche dannosa per il territorio e l’ambiente, dai residenti e da alcune organizzazioni cittadine, oltre che dall’opposizione in Consiglio comunale.
Contro la realizzazione dell’infrastruttura sono stati già presentati vari ricorsi, che riguardano in particolare gli interventi necessari in aree protette, ma soprattutto gli oppositori contestano l’opportunità dell’opera, che non risolverebbe i problemi di viabilità e provocherebbe anche difficoltà nella gestione del territorio, vista la necessità di disboscare le aree sottostanti la funicolare, con il rischio di frane e inondazioni nelle sempre più frequenti giornate di forte pioggia.
Alessandro Martegani