"Siamo venuti qui perché rappresenta un sito sensibile. Qui passa il 40 per cento del petrolio greggio europeo. Sappiamo che c'è una guerra energetica in corso. Non dico altro. È il caso che la comunità internazionale dia una mano al popolo italiano, non siamo l'esperimento di nessuno. Diamo un segnale al governo. Spero che il segnale sia arrivato ben chiaro". Con queste parole Stefano Puzzer, l'uomo simbolo delle proteste di Trieste contro il Green Pass e la vaccinazione obbligatoria ha lanciato un monito, nei suoi intenti, non solo al governo italiano ma anche alla politica internazionale.
Il corteo che ha coinvolto almeno 2.500 persone si è concluso dopo il discorso di Puzzer in un sit-in, sull'esempio di quanto accaduto la scorsa settimana in piazza Unità; facilmente riconoscibili più o meno anche le stesse persone che erano presenti negli scorsi giorni in uno dei luoghi simbolo del capoluogo giuliano. Un corteo assolutamente pacifico, nessun episodio neanche minimamente vicino alla violenza, da registrare i soliti cori contro il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Anche verso i media una nuova forma di dissenso, inneggiando a Byoblu come unico esempio di giornalismo libero e corretto.
Decisamente solo una piccolissima parte dei componenti del serpentone umano indossava la pettorina gialla che identifica i portuali, la quasi totalità dei partecipanti era formata dall'ormai consueta trasversalità di persone giovani, anziane, lavoratori senza Green Pass, studenti, no vax ma anche persone vaccinate ma assolutamente contrarie alla certificazione per accedere al lavoro. Puzzer, ricordando anche che domani il Consiglio dei Ministri dovrebbe rispondere alle istanze espresse nell'incontro con il ministro Patuanelli ha sottolineato l'importanza di partecipare alla manifestazione in programma domani, seppure organizzata dal Movimento 3V guidato da Ugo Rossi che qualche giorno fa ha definito lo stesso portuale "un falso". Queste le parole di Puzzer: "non è importante condividere le stesse idee, ma il rispetto reciproco è la base di tutto. Domani ci si ritrova a Trieste alle ore 17 in Piazza San Giacomo. Non dipende da chi organizza le cose, qui c'è tanta voglia di fare, tutti vogliono manifestare, questo non significa essere disuniti ma anzi partecipare ognuno alle iniziative degli altri, perché comunque questo è segno che tutti siamo per lo stesso obiettivo e dobbiamo andare avanti e far sentire la nostra voce".
Il portavoce del Coordinamento 15 ottobre ha inoltre spiegato che venerdì si terrà una sorta di "Consiglio del popolo", un'occasione per far dialogare chi sostiene il Green Pass e chi lo avversa ed ha invitato tutti, anche i possessori della certificazione, a fare una sorta di "sciopero", invitando a non usare il pass per tutta la giornata.
Davide Fifaco