Il giorno tenuto finora segreto è arrivato: il portuale Stefano Puzzer, uno dei leader delle proteste No green pass di Trieste, sui social ha annunciato di essere per strada, in direzione Ginevra, presso la locale sede dell'ONU dove vuole denunciare la situazione venutasi a creare nel capoluogo giuliano con le presunte violazioni che il governo italiano avrebbe protratto verso le persone ostili alla certificazione verde.
Puzzer ha spiegato in un messaggio audio che nelle prossime ore sarà appunto all'ONU e quindi al suo ritorno a Trieste verranno decise le mosse che, secondo le sue parole, tutti si aspettano. Puzzer ha concluso spiegando che l'idea è di creare un grande evento-presidio sui confini insieme ad austriaci e sloveni.
Intanto si registra il secondo provvedimento disciplinare del Porto di Trieste, adottato dall'Agenzia per il lavoro nello scalo, una lettera di licenziamento per Antonino Rizzo, braccio destro di Puzzer. A Rizzo vengono contestate minacce rivolte a superiori e false dichiarazioni di malattia, come avvenuto anche nel caso che ha visto coinvolto l'ex consigliere comunale ed ex pugile Fabio Tuiach.
Rizzo è uno dei protagonisti della mobilitazione no Green pass nello scalo ed è sempre stato al fianco di Stefano Puzzer nei viaggi che l'ormai ex sindacalista sta facendo da settimane in giro per le piazze di mezza Italia.
Ma sul fronte dei contrari al Green Pass ed in questo caso anche ai vaccini continuano anche gli atti di protesta del neoconsigliere del Movimento 3 V, Ugo Rossi, che durante l'ultimo consiglio comunale è entrato nella sede del Consiglio senza il previsto ed obbligatorio green pass, barricandosi nell’ufficio consigliare mentre la Polizia locale ha cercato, senza successo, di farlo uscire dalla stanza e quindi dall'edificio. Rossi ha poi tenuto una lunga diretta sui social in cui oltre a condividere i lavori del consiglio comunale ha commentato quanto avveniva, ricordando più volte che secondo lui questa non è una pandemia, si tratta di una normale influenza stagionale e che le vittime sono state causate solamente dai protocolli errati imposti dal governo.
Davide Fifaco