Foto: Guardia di Finanza
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Le indagini hanno messo in luce diversi meccanismi fraudolenti. In alcune circostanze, è emersa una chiara sproporzione tra i dati dichiarati all’INPS e le reali disponibilità economiche dei beneficiari e delle loro famiglie. Numerosi anche gli stranieri extracomunitari che hanno presentato domanda per il beneficio attestando falsamente il possesso dei requisiti minimi di permanenza in Italia. Alcuni percettori invece sono stati individuati nell’ambito di controlli sul lavoro irregolare. Durante le verifiche in esercizi commerciali della città, diversi lavoratori dipendenti sono risultati percettori del reddito di cittadinanza pur avendo omesso di informare l’INPS dell’avvio di un’attività lavorativa, mentre in altri casi, le persone erano impiegate "in nero" senza alcuna formale assunzione. Oltre ai casi di indebita percezione legati all’attività lavorativa non dichiarata, sono emersi ulteriori elementi di irregolarità. In alcuni casi, i soggetti segnalati risultavano intestatari di proprietà immobiliari o conti bancari con disponibilità economiche superiori ai limiti previsti per ottenere il sussidio. Altri hanno falsificato documenti o omesso di dichiarare componenti del nucleo familiare con redditi incompatibili con il beneficio. Gli accertamenti sono stati estesi anche al neo introdotto assegno di inclusione, che ha sostituito il reddito di cittadinanza. Anche in questo caso, le Fiamme Gialle hanno individuato persone che hanno beneficiato del sussidio senza averne diritto. La verifica delle domande ha permesso di riscontrare numerose irregolarità, tra cui false dichiarazioni sui requisiti di residenza e sulle condizioni economiche.

B.Z.