Il piano sanitario regionale del Friuli-Venezia Giulia per Trieste prevede che le strutture territoriali scendano da quattro a due. Dimezzati anche i quattro Centri di salute mentale. Questo il progetto dell'Azienda sanitaria, che, a due anni di distanza dalla riforma Riccardi, applicherà il riordino della sanità voluto dalla giunta Fedriga.
La delibera di settembre sottolineava la sempre più necessaria integrazione ospedale-territorio e prevedeva per Trieste il mantenimento di quattro Distretti e altrettanti Csm, ma il nuovo schema dell'Azienda sanitaria dimezza le sezioni territoriali nel capoluogo giuliano. Nessun taglio invece nell'Isontino.
Antonio Poggiana, direttore generale di Asugi, ha voluto precisare che "ridurre i Distretti non significa ridurre i servizi, che anzi saranno più uniformi e non vedranno meno luoghi di erogazione". Poggiana ha aggiunto che le sedi rimarranno al loro posto ed i cittadini non avranno spostamenti complicati da fare, sono solo le direzioni a semplificarsi.
Intanto ha fatto discutere sui social la decisione dell'Azienda sanitaria di esentare dal ticket di visite specialistiche per due anni i pazienti guariti dal Covid. La richiesta deve essere presentata agli sportelli dell'anagrafe sanitaria aziendale, presso i servizi amministrativi del proprio Distretto di appartenenza, dove l'esenzione viene quindi registrata, come del resto previsto dal Servizio Sanitario Nazionale.
Più precisamente l'esenzione viene riconosciuta dall'Azienda Sanitaria di Assistenza, in questo caso da ASUGI, su richiesta del cittadino, previa esibizione della lettera di dimissione ospedaliera da cui risulti il ricovero per diagnosi di Covid 19.
Molti utenti hanno commentato la notizia con disappunto, ritenendo che venga concesso una specie di "privilegio" anche alle persone che non hanno aderito alla campagna vaccinale; ennesimo capitolo della lotta tra la fazione pro-vax e quella no-vax.
Davide Fifaco