Unanime la condanna da parte di gran parte delle forze politiche locali che si sono dette indignate per le parole dal forte tono antisemita che sono state tracciate in nottata sulla facciata della sinagoga di Trieste.
Una data non casuale, quella scelta dai vandali, visto che proprio tra il 9 e il 10 novembre 1938 in Germania si consumò una vera e propria ondata di pogrom con attacchi organizzati a sinagoghe, negozi e abitazioni di proprietà di ebrei che venne ribattezzata "la notte dei cristalli" dalle migliaia di vetrine distrutte. Un episodio che si inserisce in un clima pesante che si respira da un po' di tempo in tutto il paese, dove sono sempre più frequenti gli attacchi a questa comunità ed ai suoi appartenenti, da parte di attori che fanno riferimento ad un universo molto variegato che va dall'estrema destra al mondo dei complottisti per giungere alla sinistra extraparlamentare. Di questi giorni, ad esempio, la notizia che la senatrice Liliana Segre, stufa di ricevere minacce e insulti da parte di attivisti no-vax, avrebbe deciso di procedere con denunce nei confronti di alcuni di essi.
Per quanto riguarda la scritta triestina sono in corso le indagini della Digos per capire chi possa avere imbrattato la sinagoga, che rappresenta, tra l'altro, uno dei monumenti più rappresentativi della città di Trieste, la cui storia è tra l'altro legata alle triste vicenda della leggi razziali in Italia visto che proprio da piazza Unità Benito Mussolini annunciò nel lontano 18 settembre 1938 la loro promulgazione.
Anche il governatore della Regione FVG Massimiliano Fedriga è intervenuto, definendo "indegne" le scritte e esprimendo la sua solidarietà alla Comunità ebraica di Trieste.
Barbara Costamagna