Una rete di malviventi che trafficava in esseri umani è stata smantellata grazie ad un’operazione congiunta tra le forze di polizia italiane ed internazionali, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Nelle indagini è stata coinvolta anche la squadra mobile di Trieste visto che il capoluogo giuliano era una delle tappe di un "sistema" di accoglienza illegale.
Ad ogni migrante, come riporta il quotidiano online Trieste Prima, venivano chiesti 10mila euro per poter salire su un barcone. L'associazione criminale, inoltre, riciclava il denaro derivante dall'attività illecita operando anche all'estero, in particolare in Grecia ed in Turchia.
Le indagini hanno portato all'arresto di 29 persone che hanno gestito un traffico di esseri umani tra la Turchia e il nord Europa; un viaggio, con partenza dal quartiere turco di Aksaray, nella capitale Istanbul poteva costare dai sette ai quindicimila euro ed a gestire il giro di denaro erano tre cittadini di origine asiatica presenti a Trieste che poi smistavano all'estero, con cadenza settimanale, somme non superiori a 999 euro.
Dopo la Turchia si proseguiva verso Salonicco, Atene e Patrasso, dove i migranti si imbarcavano a bordo di barche a vela in grado di portarli sulle coste italiane; in altri casi il viaggio partiva da Smirne, porto sulle coste turche ben collegato con Trieste. Una volta giunti sulle coste italiane i migranti prendevano ulteriori contatti per essere trasportati in città come Milano, Torino, Ventimiglia o Trieste, tragitti per i quali venivano chiesti ulteriori 500-600 euro e da cui poi i migranti potevano proseguire verso il nord Europa.
Davide Fifaco