La Regione Friuli-Venezia Giulia, in collaborazione con ANOLF – Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere, ha istituito lo scorso anno a Trieste il Punto di Ascolto Antimobbing, un servizio a tutela della salute psico-fisica dei lavoratori, sia pubblici che privati.
I dati raccolti sono utili anche per interventi politici per il benessere dei lavoratori. I referenti del Punto di Ascolto hanno spiegato che a rivolgersi al centro sono principalmente donne, tra i 40 ed i 50 anni, con contratto a tempo indeterminato e spesso anche con ruoli dirigenziali.
Sull'importanza del Punto di Ascolto Antimobbing, queste le parole dell'Assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia, Alessia Rosolen:
"Dal 2005 abbiamo attivato sul territorio regionale degli sportelli che hanno agito senza soluzione di continuità e continuano a lavorare nelle risposte dirette ed immediate ai lavoratori, rispetto a quello che è il tema più complessivo del mobbing, quindi del benessere psicofisico all'interno dei luoghi di lavoro. Sono risposte di azioni che possono essere messe in campo sia dal punto di vista psicologico, sia dal punto di vista della tutela legale, che servono soprattutto, credo, anche a leggere il mercato del lavoro con un'altra lente, che non è solo quella dei dati che quotidianamente monitoriamo, ma anche e soprattutto con quella che riguarda il ruolo sia della parte datoriale, sia dei lavoratori, all'interno delle aziende".
A dimostrazioni che si tratti di un'iniziativa importante il fatto che i casi di mobbing siano in continua crescita.
"Sono in continua crescita, ma non è una crescita esponenziale però, perché comunque sia, la capacità dei punti di ascolto è quella di prendere in carico le persone e accompagnarle ad un percorso con una conclusione. Quindi i numeri annuali, seppure in crescita, ed è appena stato rilevato dal Centro di ascolto di Trieste, rimangono contenuti. La domanda è: rimangono contenuti perché sono limitati o rimangono contenuti perché le persone hanno ancora paura di adire ad azioni che tutelano il loro benessere?"
Davide Fifaco