Come annunciato, le forze dell'ordine hanno proceduto allo sgombero del presidio non solo dei portuali, ma di migliaia di persone, provenienti da tutta Italia, che hanno voluto portare la propria solidarietà ai lavoratori dello scalo giuliano.
Idranti e lacrimogeni contro i manifestanti che hanno quindi abbandonato il presidio ed hanno animato un corteo non autorizzato che ha bloccato le principali vie cittadine, causando diversi disagi a tutti gli abitanti. Il serpentone umano si è quindi recato verso Piazza Unità, dove ha dato il via ad un presidio pacifico, iniziato con un sit-in.
I manifestanti hanno più volte lanciato slogan contro le forze dell'ordine, i giornalisti e Mario Draghi. Si sono registrate anche un paio di aggressioni verbali e fisiche, in particolare contro i giornalisti locali e quelli della Rai, accusati di non raccontare la verità.
Acclamato ed accolto come un eroe l'ormai ex portavoce del Coordinamento lavoratori portuali, Stefano Puzzer, leader conclamato dei manifestanti che in serata si è incontrato con il prefetto e successivamente ha annunciato che sabato una rappresentanza dei portuali incontrerà il ministro Patuanelli ed il ministro Speranza o un suo rappresentante.
Durante tutta la giornata sono continuati gli scontri tra manifestanti, la maggior parte provenienti da fuori Trieste e le forze dell'ordine nella zona di Campi Elisi, con bottini della spazzatura ribaltati sulla strada a bloccare il traffico. I manifestanti presenti in Piazza Unità sono invece stati sempre pacifici; la sensazione è quella che si tratti di una protesta assolutamente trasversale, con persone provenienti da qualsiasi colore politico, di tutte le età ed estrazione sociale.
In serata, dopo l'incontro con il prefetto è stata presa la decisione di abbandonare Piazza Unità per recarsi presso il Porto Vecchio, dove il presidio continuerà ad oltranza.
Davide Fifaco