Una semplice copertina bianca, con un ponte stilizzato e lo spazio vuoto per il titolo, che gli stessi lettori possono apporre grazie a un timbro, redendo così unica la propria copia.
È la prima caratteristica originale, ma non l’unica, che contraddistingue “Abbraccio” (“Objem”), la nuova esperienza editoriale che si propone di esplorare il rapporto fra cultura e ambiente, in un mondo, quello delle due Gorizie, che ha già dato prova di saper dialogare e che si prepara a celebrare la Capitale europea della Cultura.
Proprio la volontà di parlare di ecologia e arte, e unire i due aspetti in una rivista bilingue e senza confini, è stata la scintilla che ha portato alla creazione del secondo numero di “Abbraccio”, la rivista che presenta una serie d’interviste di uomini e donne che hanno saputo esprimere l’arte, dimostrando anche attenzione all’ambiente e alla sua difesa.
La nuova edizione è stata presentata nella sede dell’Associazione delle Attività Culturali (Zveza kulturnih društev) di Nova Gorica, dagli editori e dai protagonisti delle 49 pagine. “Il tema della seconda edizione della rivista transfrontaliera – dice Tamara Babić Nikiforov, editrice della rivista – è l’ecologia, il paesaggio attraverso il prisma della cultura amatoriale. In un mondo in cui ci troviamo da affrontare sfide ambientali crescenti, è necessario chiedersi come le nostre pratiche culturali possano anche plasmare il nostro ambiente”. Nonostante a prima vista i concetti di arte e ambiente non abbiano una relazione, ha aggiunto, è necessario chiederci se lo scopo dell’arte sia solo quello d’intrattenere oppure anche quello di diffondere la verità sul mondo, se ha solo uno scopo estetico o è uno strumento di attivismo. Lo scopo di “Abbraccio” è creare una rivista che si occupi del rapporto fra l’ambiente e l'uomo, e far parlare persone anche non in vista, spesso trascurate.
La rivista (gratuita e finanziata nell’ambito del progetto Interreg “Cross-Culture”) è stata realizzata rispettando principi della sostenibilità, con carta ecologica, pochi colori, una rilegatura senza colla, uno stile essenziale (si era pensato anche di usare colori a base di soia, ma la soluzione sarebbe stata troppo complessa) e con la possibilità per i lettori di apporre personalmente il titolo con un timbro riutilizzabile, per far diventare ogni copia un oggetto unico. Propone sei interviste a personaggi che hanno avuto un ruolo nel campo dell’arte, intesa nel senso più largo, ma che hanno anche dimostrato sensibilità per l’ambiente.
Tamara Babić ha ricordato anche il percorso che l’ha portata a pensare alla rivista, partito nel 2021 quando, racconta, “ho visto un documentario su persone che vivono in case molto piccole, costruite per lo più con le proprie mani: tra gli intervistati, c’era una donna che viveva nel bosco vicino a un ruscello, senza elettricità né acqua corrente. Quando il giornalista le ha chiesto se avesse mai avuto l'ambizione di essere più "di successo", lei ha risposto che si considerava la persona più realizzata che conoscesse, perché era soddisfatta della sua vita. Per lei, il successo si misurava in termini di soddisfazione interiore, non in titoli, salari, fama o simili”.
“Nello stesso periodo, anch'io ero stata contattata per un’intervista sul teatro, dato che mi occupo principalmente di regia. Tuttavia, la giornalista ha annullato l’intervista, ritenendomi "non abbastanza di successo" per apparire sulla sua rivista. Quella sera, passeggiando per le vie di Gradnikove brigade e osservando le finestre illuminate degli appartamenti, mi sono chiesta quante storie si celassero dietro quelle luci. Molti di questi individui, per via della natura del loro lavoro, dell’età o di altre circostanze, non hanno spazio nei media per esprimere la propria visione del mondo. Così è nata l’idea di una rivista che offrisse spazio a tutti, indipendentemente dall’età, dal genere o dalla professione”.
La prima edizione della rivista era stata dedicata ai temi del successo, della soddisfazione e della felicità, con 16 interviste a persone con età, professioni e interessi diversi, e nel 2023 l’iniziativa è stata inserita nel progetto small fund projects, che richiedeva un'impostazione transfrontaliera e bilingue.
La seconda edizione contiene sei interviste: la scrittrice Tanja Badalič, l'attore Martin Gerbec, il pittore Bore Mitovski, il traduttore Federico Scarpin, le folkloriste Ilija Jancovič e Biljana Savič, e il tecnico edile e architetto Ernesto Kufersin. Proprio a quest’ultimo, scomparso poco prima dell'uscita della rivista, è stata dedicata l'edizione di “Abbraccio”.
Alessandro Martegani