Un viaggio verso le origini, ma anche un messaggio di fratellanza e una strada nuova per proporre ai giovani la storia dell'esodo. É quanto vuole essere il viaggio - evento “Ritorno alla Terra dei Padri”: quattro rappresentanti dei tanti istriani che hanno dovuto abbandonare le proprie case e i propri affetti per iniziare una nuova vita in Italia, a bordo di una barca hanno percorso a ritroso la rotta per giungere fino alla terra d'origine delle proprie famiglie.
La barca, la Klizia, un'imbarcazione a vela, è partita da Fertilia, località della Sardegna fondata negli anni ‘30 da coloni giunti dal Veneto e da Ferrara, e dopo il trattato di pace popolata dagli esuli istriani che giunsero in Sardegna a bordo di una flottiglia di pescherecci salpata da Chioggia.
Un percorso che ora è stato fatto a ritroso: da Fertilia con varie tappe fino a Gaeta, poi il trasporto via terra fino ad Ancona, e la crociera da costeggiando verso l’Istria. La barca à capitanata da Giulio Marongiu, 85 anni, nato a Pola, città che ha lasciato con la famiglia all’età di 8 anni, e nella quale finora non aveva mai fatto ritorno, ma che rivedrà fra pochi giorni.
“Nel nostro percorso siamo stati accolti da tutte le parti benissimo – racconta -. Noi abbiamo una barca piccola e non potevamo fare la circumnavigazione dell'Italia, quindi siamo andati a metà, poi abbiamo preso la barca e l'abbiamo fatta trasportare da un camion e abbiamo ripreso la strada ad Ancona e siamo saliti. Dovunque siamo andati siamo stati accolti bene, come oggi: credo che sulla vicenda dell’esodo si stia risvegliando un sentimento diverso, che non è non è di contrapposizione, ma punta a valorizzare il ricordo quello che noi abbiamo passato. Quando siamo diventati esuli, perché lo stato era nostro poi non era più stato nostro, siamo andati via e vogliamo che i giovani si ricordino di questo”.
Un po' di emozione? “Sì, anche se questa storia la racconto di ogni due giorni, l'emozione viene, perché da ragazzo ci pensi, anche se siamo andati una in una terra sarda che ha accettato tutto quello che abbiamo voluto, ci ha dato la terra, ci ha dato le case, tutto quanto e siamo stati benissimo”.
Gli stessi partecipanti e organizzatori del viaggio “Ritorno alla Terra dei Padri”, hanno più volte sottolineato come l'iniziativa sia un modo nuovo di proporre la storia dell’Esodo, abbandonando i toni di contrapposizione, facendo emergere invece la fratellanza fra i popoli, e comunicando alle nuove generazioni il valore dell’attaccamento alle proprie radici.
La Klizia attualmente è ormeggiata la Villaggio del Pescatore, a Duino Aurisina, dove sono anche stati deposti dei fiori al Monumento dei Pescatori dell'Istria, alla presenza del sindaco di Duino Aurisina, Igor Gabrovec, e di Renzo Codarin, presidente dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia, e mambri dell'Associazione nazionale Alpini.
L'equipaggio salperà verso l'Istria la prossima settimana, prima a Muggia, per poi proseguire verso Pirano, Parenzo, Rovigno e Pola, e ritornare a Trieste e restare per cinque giorni a Trieste in occasione della Barcolana.
Alessandro Martegani