Una bella serata di sport rovinata da una ventina di imbecilli. Questa l'estrema sintesi del termine della partita di pallacanestro tra Trieste e Varese, conclusasi con l'ampio e meritato successo degli uomini di coach Jamion Christian contro gli avversari lombardi.
Ancora una volta, quindi, lo sport deve lasciare spazio alla cronaca, visto che al termine del match i tifosi di Varese sono stati protagonisti di un violento agguato contro i supporters di casa, proprio fuori dal Pala Rubini. Il risultato dell'aggressione, secondo le prime informazioni, è di quattro feriti, fortunatamente in modo lieve, tra i quali anche una rappresentante delle Forze dell'ordine, oltre a tre cittadini di Trieste.
Gli autori dell'atto di violenza sono appunto una ventina di tifosi, tra quelli di Varese e di Udine, gemellati appunto con i lombardi, che usciti dal palazzetto una decina di minuti prima della fine del match, hanno aggredito i fan locali con lanci di fumogeni e le aste delle bandiere della squadra ospite. Alcuni testimoni hanno riferito anche di mazze di legno e coltelli, proprio mentre dall'ingresso principale stavano uscendo le famiglie con bambini, che avevano assistito alla partita.
Subito dopo sono usciti anche i tifosi della curva di Trieste ed a quel punto sono volati anche cassonetti e bottiglie di vetro. Alla fine, il bilancio e di tre feriti tra i tifosi giuliani, che hanno riportato qualche escoriazione ed appunto una poliziotta, nessuno in modo grave.
Molti minuti dopo il termine della partita alcune persone erano ancora impegnate in scontri, ma solo in episodi isolati e principalmente con qualche urlo e spintone.
Durante la partita nel settore riservato agli ospiti erano apparsi gli striscioni della "Vecchia Guardia" relativi alla tifoseria friulana, qualcuno parla di Ultras dell'Udinese calcio, gemellata appunto a quella di Varese "Gli Arditi", che fa riferimento agli ambienti di estrema destra.
Nelle prossime ore i filmati ripresi all'esterno del palasport saranno visionati dalla Questura locale per identificare i responsabili degli agguati.
Davide Fifaco