Trovare il giusto equilibrio tra sviluppo economico e tutela ambientale, un imperativo anche per il Governo sloveno ha detto a Val Stagnon il ministro dell'ambiente Andrej Vizjak. La Slovenia dispone di un ricco patrimonio naturalistico, ben il 60% del territorio è ricoperto da foreste, senza contare i laghi, i fiumi, le grotte e le riserve naturali, un patrimonio che va preservato e conservato ha continuato il ministro cercando l'equilibrio tra sviluppo e tutela dell'ambiente, anche alla luce delle grandi sfide rappresentante oggi la crisi economica, quella energetica e il confitto in Ucraina.
Il Governo negli ultimi anni per perseguire gli obiettivi di Natura 2000 ha ricordato Vizjak ha accolto diversi documenti strategici a tutela della natura, investendo su tre pilastri fondamentali - fonti rinnovabili, infrastrutture verdi e mobilità sostenibile. Sono stati realizzati per esempio 54 progetti a livello locale per quanto riguarda l'approvvigionamento idrico e la depurazione delle acque, verranno spesi 400 milioni di euro per i progetti green come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza che si inserisce all'interno del programma europeo Next Generation. Vizjak ha detto che si sta ultimando il piano regolatore nazionale che include anche la soluzione dell'approvigionamento idrico dell'area istriana e di auspicare un quanto più ampio consenso da parte dell'opinione pubblica regionale. I comuni del carso ricorderemo sono contrari alla soluzione proposta dal Governo. La Riserva naturale di Val Stagnon è un ottimo esempio della sinergia tra Ministero dell'ambiente e settore non governativo, ha rimarcato ancora Vizjak.
L'autrice del volume "Ambiente e territorio" Vesna Kolar Planinšič del dicastero dell'ambiente ha evidenziato tra i progetti in via di realizzazione che riguardano la regione istriana, il secondo binario Capodistria Divaccia. Per minimizzare al massimo l'impatto negativo sull'ambiente è stato deciso di far passare la tratta ferroviaria per il 75% attarverso i tunnel, in totale 7 gallerie per complessivi 27 chilomentri, un progetto molto impegnativo per la morfologia del suolo carsico, ha ricordato l'autrice. (ld)