Non una critica ma un accorato appello; con questa idea alcuni frequentatori della piscina Adria di Ancarano si sono rivolti ai gestori della struttura privata, che hanno optato per la chiusura in periodo estivo.
Gli utenti triestini evidenziano che la piscina offre un importante servizio pubblico non solo per i cittadini sloveni ma anche per quelli del capoluogo giuliano, andando a colmare il vuoto scandaloso che a Trieste perdura da quattro anni, ovvero dal crollo del tetto della piscina terapeutica "Acquamarina".
Da allora la piscina di Ancarano è l'unica terapeutica facilmente raggiungibile anche da Trieste, grazie alla quale sia italiani che sloveni sono riusciti a superare handicap anche gravi. Il comunicato sottolinea come basterebbe passare alcune ore in piscina, in piena estate, per constatare quanta gente arrivi con le stampelle o seduta in carrozzella. Il servizio risulta, inoltre, importante anche per chi non può esporsi al sole, deve fare idrochinesiterapia, riabilitazione post traumatica o per chi soffre di problemi di artrite, artrosi e patologie simili.
Le caratteristiche di Adria sono in questo momento uniche: l'acqua di mare riscaldata, alta al massimo 1,35 metri, aperta all'aria esterna ma coperta dal sole cocente, dotata di attrezzi per fare ginnastica, spogliatoi e docce raggiungibili anche da persone con handicap fisici e psichici.
Inoltre, non vanno dimenticate le tante persone anziane bisognose di fare un'attività fisica "in acqua protetta" e le mamme di neonati o bambini molti piccoli per i quali la struttura è preziosa se non fondamentale.
Davide Fifaco