Argomento attuale e che investe il mondo dei media quello scelto da Abdulkadir Golcu, professore di giornalismo alla Facoltà di scienze della comunicazione "Selcuk" di Konye, in Turkya. All'ateneo capodistriano - che vanta una bella collaborazione accademica con l'università dell'Anatolia centrale - Golcu, che vanta una profonda conoscenza nel campo della democrazia culturale e storia politica dei media turchi, ha voluto evidenziare le problematiche legate all'informazione su temi ambientali e catastrofi naturali. Settori che, come quando si parla dei cambiamenti climatici, necessitano di un' ampia conoscenza e di una capacità analitica che permetta di individuare le disinformazioni, ma anche di evitare eventuali manipolazioni. "Gli ostacoli maggiori sono rappresentati dalla terminologia che è molto vasta e i giornalisti spesso - per motivi oggettivi - non hanno una conoscenza adeguata che possa spiegare una causa e definirne la conseguenza", ha spiegato il professore e ha aggiunto: "L'invito ai giovani che vogliono fare giornalismo è di documentarsi con fonti letterarie, bibliografiche e informative offerte da istituzioni internazionali credibili".
Golcu ha ricordato il suo impegno - anche presso le Nazioni Unite - volto all'introduzione di un curriculum formativo dedicato al giornalismo dei disastri. Alla nostra constatazione sulle catastrofi che spesso vengono trasformate in momento di spettacolarizzazione, il professore turco ha risposto: "Perciò la mia proposta è quella di educare i giovani e fare in modo che i dipartimenti che si occupano di comunicazione e giornalismo producano conoscenza sana, corretta, imparziale perché solo in questo modo si potrà risolvere la questione e diminuire il numero di quelli che fanno cattiva informazione; è un po' la storia del contenitore di acqua sporca, se continui ad aggiungere acqua pulita, alla fine quel vaso sarà pieno di acqua limpida". Anche il problema degli inganni con i giornalisti potenzialmente manipolatori ma anche manipolati - secondo Golcu- va risolto preparando e istruendo i giovani a ricercare il materiale e le risorse giuste perché solo così saranno indipendenti da editori, direttori e anche dai fenomeni sociali che li circondano.
(lpa)