Dopo l'avvio dell'iter fallimentare i ministeri dell'economia delle finanze al lavoro per trovare una soluzione al problema della nave scavafondali. Si cerca - ha fatto capire il premier croato - di limitare i danni e ridurre cosi le spese legate alle garanzie statali ammontanti, sembra, a 130 milioni di euro. Zagabria starebbe ancora cercando un accordo con l'armatore e avrebbe messo a disposizione 30 milioni di euro necessari a trainare la nave draga in un altro cantiere e a pagare il completamento della costruzione.
Intanto a Pola prosegue la consegna delle lettere di licenziamento per i 1118 dipendenti dello Scoglio Olivi che nel contempo vengono informati da esperti del ministero al lavoro e dell'ufficio collocamento sulle possibilità ed eventuali strade da percorrere. Il procedimento avviato lunedì dovrebbe concludersi nei prossimi giorni.
Con il fiato sospeso anche le maestranze del "3 maggio" di Fiume in vista del 5 giugno, data di una nuova udienza al Tribunale commerciale che potrebbe concludersi anche qui con l'avvio della procedura fallimentare per il cantiere navale di Cantrida.
"Siamo in attesa della risposta della compagnia cinese che nei giorni scorsi ha fatto visita alle strutture" ha dichiarato oggi il premier Plenković. Commentando il recente sopralluogo dei tecnici cinesi a Fiume, il ministro all'economia Horvat ha detto che ci si attende un partner affidabile, pronto a modernizzare i cantieri e a costruire imbarcazioni senza garanzie statali. Piaciuta a Horvat l'idea per una diversificazione della produzione in quanto ha detto il ministro croato "la nostra priorità non è proseguire solo ed esclusivamente con la costruzione di navi". (lpa)
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