L'italiano, sempre un po' negletto nelle strutture della sanità pubblica, diventa un optional al tempo del Covid. Avete bisogno di fare un tampone rapido, per esempio al punto prelievo della Casa della sanità di Capodistria? A test avvenuto, la relativa certificazione scritta vi sarà fornita, su richiesta, solo in sloveno. Ma la Comunità autogestita costiera non ci sta.
"Siamo stati informati del problema da alcuni connazionali", esordisce il presidente Alberto Scheriani. "Purtroppo vediamo che spesso anche in questi momenti di grandi problamatiche e di caos legato al Covid la lingua italiana viene messa sempre in disparte. Di conseguenza - spiega Scheriani - come Costiera abbiamo scritto una lettera a tutti i sindaci dei quattro Comuni costieri e anche ai direttori delle Case della sanità per richiamare all'ordine e ricordare che l'italiano è una lingua ufficiale sul territorio, da cui discende che gli italiani che vivono sul territorio hanno il diritto di avere la documentazione richiesta in lingua italiana". La speranza, conclude il presidente, "è che dopo la nostra missiva le cose ritornino alla normalità e che a tutti coloro che ne fanno richiesta, vengano rilasciati certificati del test rapido in lingua italiana". (o.r.)
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