Foto: Tomaž Primožič/FPA/Bobo
Foto: Tomaž Primožič/FPA/Bobo

La rapidità con cui le fiamme si sono diffuse ha reso necessario un potenziamento delle forze di soccorso inizialmente dispiegate. Nonostante le 40 unità e gli 8 mezzi di soccorso prontamente inviati, l'evolversi imprevisto della situazione ha richiesto un intervento più massiccio. Come ha sottolineato il Comandante Denis Slavec dei Vigili del Fuoco di Capodistria, coordinatore delle operazioni, sono state mobilitate complessivamente circa 140 unità, provenienti non solo dal comando di Capodistria ma anche dai corpi volontari delle altre zone della fascia costiera, a testimonianza di una risposta coordinata e capillare all'emergenza. La presenza di sostanze altamente infiammabili e pericolose all'interno della struttura ha reso particolarmente complesso e delicato l'intervento. Slavec ha però chiarito e confermato che l’edificio, ora distrutto, disponeva sì di un magazzino in cui erano custoditi fitofarmaci e fertilizzanti ma ha anche aggiunto che “secondo i dati in nostro possesso non ce ne erano in grandi quantità, in quanto è un periodo in cui non si effettuano molti trattamenti.” Nonostante ciò, grazie al tempestivo intervento dei soccorritori, è stato possibile circoscrivere l'incendio e prevenire il propagarsi delle fiamme ad altre strutture. L'assenza di edifici abitati o commerciali nelle immediate vicinanze ha evitato l'evacuazione dell’area, garantendo la sicurezza dei residenti e dei lavoratori. Le autorità, inoltre, per mitigare i rischi connessi ai composti chimici, hanno predisposto apposite barriere per impedire che le acque utilizzate per lo spegnimento contaminassero le falde acquifere e il mare. Sebbene non si siano registrate vittime o feriti, l'incendio ha provocato ingenti danni materiali all'azienda agricola, costretta ora a fermarsi. Le ripercussioni economiche e sociali sono ancora da valutare, in particolare per quanto riguarda il futuro occupazionale dei 30 dipendenti.

Alessia Mitar