È un’estate di passione quella dello stabilimento navale Scoglio Olivi di Pola ora in mano alla società Uljanik Brodogradnja 1856 fondata per rilanciare la cantieristica in città dopo la liquidazione del Gruppo Uljanik di cui lo stabilimento stesso faceva parte. Per mantenersi a galla e guardare con fiducia al futuro lo Scoglio Olivi ha bisogno urgentissimo di un acquirente disposto a investire capitale fresco. In questo senso ora si sta aprendo una finestrella dopo il fallimento dei due precedenti tentativi di vendita del pacchetto azionario di maggioranza dell'Uljanik Brodogradnja 1856 pari al 54,77%, in mano allo stato. Infatti, l'Assemblea dei creditori nella sua riunione tenuta a Pisino ha deciso di cedere il pacchetto azionario al miglior offerente a una nuova asta di cui non è stata precisata la data. Solo che a questo punto il prezzo di partenza sarà ribassato del 25%, pari dunque a 13.823.000 euro. Intanto, numerosi cantierini si sono licenziati in seguito ai gravissimi ritardi nel versamento dello stipendio, alla ricerca di un'occupazione finanziariamente più stabile. Ne sono rimasti 260 affiancati da una trentina di cooperatori esterni che non riescono a ultimare la costruzione di un peschereccio commissionato da una società norvegese. Insomma, una situazione complicata e nel caso fallisse anche il terzo tentativo di vendita, la società Uljanik Brodogradnja 1856 ora con l'acqua alla gola in termini di gestione finanziaria, colerebbe a picco, ponendo la parola fine alla tradizione cantieristica in città avviata sotto l'Austria Ungheria nel 1856.
Valmer Cusma