“Rimbocchiamoci le maniche e diamoci da fare tutti assieme per riportare il partito ai livelli di un tempo”, questo in sintesi il messaggio di Dalibor Paus che con 208 voti favorevoli e solo tre contrari è diventato il quarto presidente della Dieta Democratica istriana. Va a sostituire lo zuppano Boris Miletić che -ricordiamo- si è dimesso dopo i risultati delle amministrative del maggio scorso. Alla guida dei regionalisti negli ultimi sette anni, Miletić si è assunto parte delle responsabilità per la perdita del controllo di alcune località istriane ma - ha detto- ci sono stati più fattori, sia interni sia esterni, che hanno contribuito al calo di consensi. “Nonostante tutto, la DDI continua a essere un marchio politico riconoscibile in Croazia ed Europa e dobbiamo fare in modo che continui così”, ha detto il governatore istriano. Molte, dunque, le speranze riposte in Dalibor Paus che fino a qualche settimana fa non era personalità riconoscibile della scena politica istriana. Nell’intento di raggiungere gli obiettivi a lui è stata affiancata una presidenza forte ma anche 5 vicepresidenti importanti quali i sindaci di Rovigno, Parenzo e Albona, rispettivamente Marko Paliaga, Loris Peršurić e Valter Glavičić e le connazionali Elena Puh Belci e Arianna Brajko Gall. Dinanzi ai regionalisti ci sono dunque importanti sfide per soddisfare le aspettative del proprio elettorato. Tra le prime figurano le modifiche statutarie ma anche un’accesa battaglia con i socialdemocratici vista la richiesta esplicita avanzata da vari fiduciari al Congresso parentino che hanno detto: “Con loro più nessuna collaborazione né a livello nazionale né regionale”.
Lionella Pausin Acquavita