I pescatori e i diportisti di Umago e Salvore hanno avviato una raccolta di firme con cui si chiede il risanamento dei due porti in funzione della sicurezza delle loro imbarcazioni. Ogni ondata di maltempo - dicono - provoca enormi danni e finora è mancato l'interesse a risolvere il problema. Per quel che riguarda Salvore, nell'ottobre del 2020 la Soprintendenza ai beni culturali di Pola, aveva bocciato il progetto della diga frangiflutti in quanto nel bacino portuale sotto la superficie dell'aqua, ci sono i resti di un'antica diga romana lunga 140 e larga 12 metri. Quindi l'area è considerata sito archeologico sotto protezione. Per Danilo Latin, noto pescatore locale e uno dei promotori della petizione, ci sarebbero soluzioni alternative sotto il profilo tecnico e ingegneristico, ma "per motivi sconosciuti“, queste le sue parole "non si vuole procedere". E i pescatori registrati a Salvore sono 28, che danno lavoro ad almeno altrettante persone. Critica pure la situazione nel porto di Umago dove alle prime avvisaglie di maltempo i proprietari portano al riparo le loro imbarcazioni nel centro nautico. Anche qui urgono interventi per la messa in sicurezza dei natanti, tenuto conto tra l'altro del continuo innalzamento del livello del mare. Danilo Latin si dice amareggiato anche del fatto che in cambio del canone annuale per l'ormeggio, in media di 200 euro, i pescatori non ottengono nulla. La petizione finora firmata da un centinaio di pescatori e diportisti verrà inviata al Ministero del Mare, dei Trasporti e delle Infrastrutture, alla Regione istriana, alla Città di Umago e all'Autorità portuale di Umago - Cittanova.
Valmer Cusma
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