E’ da giorni che nel paese si sta facendo preoccupante il quadro clinico dei nuovi contagiati tra i quali c’è un sempre maggior numero di giovani che non registravano malattie pregresse. Come raccontano i responsabili degli ospedali zagabresi i reparti Covid e quelli di terapia intensiva, che nei mesi scorsi erano occupati dagli ultrasettantenni, si stanno riempiendo da ammalati di fasce d’età di dieci, venti anni più giovani. Al momento sono mille750 le persone ricoverate, 160 delle quali collegate al respiratore su all’incirca 11 mila 360 casi attivi nel paese dove nelle ultime 24 ore sono stati registrati - come detto - 36 decessi e mille 649 nuovi contagi. 3 morti e ben 241 i nuovi casi nella Regione litoranea montana dove quasi il 25 per cento dei 912 tamponi processati è risultato positivo.
“Un’incidenza inferiore rispetto alla media delle ultime due settimane” dicono a Fiume, dove comunque i dati rimangono preoccupanti anche perché è in aumento il numero degli ospedalizzati. Delle quasi 2 mila 750 persone positive, 197 sono ricoverate al Centro clinico fiumano, 18 collegate al respiratore mentre come nei giorni scorsi, pure nelle ultime 24 ore gran parte dei neo infetti ovvero un’80 per cento ha contratto il virus sul posto di lavoro. Sebbene migliore che nelle altre aree del paese, la situazione non è buona neppure nella Regione istriana. All’ospedale di Pola, dove nel reparto Covid sono in cura 74 persone, purtroppo si registra un nuovo decesso mentre su quasi 470 tamponi analizzati, 21 risultano positivi, 10 in più di ieri in quanto comunque il numero dei test era inferiore. Nella penisola ci sono attualmente 127 casi attivi e 1445 persone in regime di isolamento. (lpa)
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