Stando a quanto dice la polizia i residenti nel capodistriano rispettano le regole. Dopo le 21 le strade si svuotano e i cittadini stanno a casa. A circolare soltanto coloro che hanno motivate ragioni per farlo, ma anche questi sono pochissimi. Strade vuote quindi e rispetto anche del decreto che limita la circolazione dei residenti al di fuori della propria regione statistica. La restrizione riguarda anche il passaggio del confine di stato. Formalmente la frontiera è aperta. Nessun controllo in uscita, ma possibilità di incorrere in sanzioni al rientro, se lo spostamento non è contemplato nei casi espressamente previsti dal decreto. Ci si muove quindi per lavoro e per poche altre eccezioni. I divieti si riferirebbero a tutti i residenti indipendentemente dalla loro cittadinanza. Nessuna limitazione invece, ad esempio, per i residenti nel Friuli -Venezia Giulia o in altre regioni d’Italia che vengono in Slovenia. Al momento sono presidiati solo i valichi principali, mentre in quelli secondari non sono previsti, per ora, specifici posti di blocco, anche se non è escluso che le pattuglie di ronda possano recarsi anche a monitorare la situazione. Lo stesso potrà accadere anche ai confini regionali. Già lo scorso fine settimana, quando il divieto era imposto ai residenti nelle regioni rosse, tra cui non rientrava ancora la nostra, non aveva mancato di destare una certa irritazione la presenza in zona di vetture con targhe del resto del paese. Gli esperti però non mancano di precisare non si è trattato e che anche questa volta non si tratterà necessariamente di violazioni. Molte vetture aziendali, infatti, hanno le targhe in cui ha sede la casa madre, mentre i residenti non hanno nessun obbligo di cambiare la targa quando acquistano una vettura usata, immatricolata in un’altra regione.
Stefano Lusa