Importante svolta nelle indagini sulle cause del grande rogo del 15 maggio scorso nel porto di Medolino che aveva intaccato 34 imbarcazioni distruggendone 22, per danni complessivi pari a 2 milioni di euro. Per la Questura istriana, ad appiccare il fuoco ai natanti sono stati tre cittadini ucraini, uno di 28 e gli altri due di 25 anni. Stando alla ricostruzione, i tre erano entrati in Croazia provenienti dalla Polonia il giorno prima e avevano quindi lasciato la loro auto sul territorio di Medolino. Si erano poi recati nel porto e alle 3:40 avevano iniziato la loro opera distruttrice. Due di essi si erano messi a fare da palo mentre il terzo era riuscito a scavalcare la recinzione del molo per raggiungere la barca appartenente a un uomo di 65 anni. Ed era evidentemente quello il bersaglio da colpire: sulla barca ha infatti lanciato una bottiglia molotov che ha scatenato l'inferno. Come reso noto dalla Questura, i tre sono latitanti e non si troverebbero in Croazia. Nei loro confronti è stata spiccata denuncia alla Procura di Stato e il reato ipotizzato è di minaccia all’incolumità delle persone e di danneggiamento dei beni. Rimane sconosciuto il motivo del folle gesto.
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